
Alvaro Vitali, cos’è la malattia di cui soffriva: i sintomi a cui fare attenzione – Alvaro Vitali è morto nel tardo pomeriggio di oggi a Roma, all’età di 75 anni. Da due settimane era ricoverato in ospedale per una forma aggressiva e recidiva di broncopolmonite, come aveva raccontato qualche giorno fa l’ex moglie Stefania Corona. Amatissimo dal grande pubblico per il personaggio irriverente di Pierino e per i suoi ruoli nelle commedie sexy all’italiana, Vitali lascia un vuoto profondo nel mondo dello spettacolo.
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Alvaro Vitali, cos’è la malattia di cui soffriva: i sintomi a cui fare attenzione
Con la sua comicità fisica, sopra le righe, e quel sorriso contagioso, ha segnato un’epoca. Ma dietro la maschera del comico si celava, come spesso accade, anche una fragilità. A portarlo via è stata una malattia insidiosa, che colpisce soprattutto i più anziani e le persone con difese immunitarie indebolite: la broncopolmonite recidiva.
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Cos’è la broncopolmonite recidiva: una minaccia sottovalutata
La broncopolmonite è un’infiammazione che coinvolge gli alveoli polmonari, i bronchi e i bronchioli, ed è spesso scatenata da infezioni batteriche o virali. Quando la malattia non viene debellata completamente o tende a ripresentarsi nel giro di poco tempo, si parla di forma recidiva. È una condizione che può diventare molto seria, specie se trascurata o mal curata. A differenza della classica polmonite, la broncopolmonite coinvolge più strutture polmonari, e può essere più estesa e più complessa da trattare. Nei casi gravi, come quello di Vitali, può richiedere il ricovero e terapie invasive. Tra i principali responsabili della broncopolmonite ci sono:
- Virus influenzali di tipo A e B
- Virus respiratorio sinciziale
- Virus del morbillo
Sul fronte batterico, i nemici più frequenti sono:
- Streptococcus pneumoniae (pneumococco)
- Staphylococcus aureus
Esistono però anche forme meno comuni, come la broncopolmonite ab ingestis, causata dall’ingresso accidentale di cibo o liquidi nelle vie respiratorie. Anche patologie gravi come la tubercolosi possono innescarla o aggravarla. Quali sono i sintomi? Quando allarmarsi?
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