Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Bomba Ranucci, Meloni e Crosetto intervengono: cosa hanno detto!

Personaggi TV. Nella quiete di una mattina qualunque, il boato ha infranto il silenzio di Pomezia. Pochi secondi, un’auto sventrata, e la paura che un gesto intimidatorio possa trasformarsi in un simbolo di minaccia contro la libertà di stampa. Il destinatario dell’attacco è uno dei volti più noti del giornalismo investigativo italiano, Sigfrido Ranucci, conduttore del programma Report. Una bomba rudimentale, collocata proprio sotto la sua vettura, ha scatenato l’allarme. Da quel momento, il caso ha travolto non solo la cronaca, ma anche la politica nazionale.

Leggi anche: Attentato a Ranucci, due macchine sventrate: “Potevano uccidere me e mia figlia” (VIDEO)

Leggi anche: “Porta a Porta”, Vespa sbrocca con Lovati: “Vede qualcuno ballare?”, l’allusione non sfugge

L’esplosione davanti casa: “Poteva esserci mia figlia”

L’ordigno è esploso sotto l’auto di Ranucci, parcheggiata davanti alla sua abitazione a Pomezia. L’esplosione ha danneggiato anche il veicolo della figlia, che fortunatamente era passata da lì appena venti minuti prima. “Sono in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto”, ha raccontato il giornalista, ancora scosso. “Sembra si tratti di un ordigno rudimentale, ma bisogna capire la natura dell’esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice.”

Il conduttore ha poi aggiunto che la tensione negli ultimi mesi era aumentata, complice il lavoro di Report, spesso incentrato su inchieste delicate che toccano poteri forti, apparati dello Stato e ambienti economici. La paura, però, non ha mai fermato la sua attività giornalistica.

La solidarietà del mondo politico e dei colleghi

Dopo l’attentato, le prime parole di sostegno sono arrivate da ogni parte del mondo politico e mediatico. Giornalisti, colleghi e figure istituzionali hanno espresso vicinanza a Ranucci, chiedendo chiarezza immediata sulle cause e sugli autori del gesto. “Un attacco al giornalismo è un attacco alla democrazia”, scrive la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, mentre anche la Rai ha diffuso una nota ufficiale in cui definisce “inaccettabile” quanto accaduto.

Meloni: “Difendiamo la libertà e l’indipendenza dell’informazione”

Anche la premier Giorgia Meloni è intervenuta con una dichiarazione netta. In una nota di Palazzo Chigi si legge: “Piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere.”

Una presa di posizione che suona come un segnale di compattezza istituzionale contro ogni tentativo di silenziare la stampa libera.

Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva

Successiva
Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure