
Personaggi tv. Clizia Incorvaia a Venezia, è bufera sull’abito: perché non convince. È bastato un vestito – rosa, vaporoso, carico di rose – per mettere in moto una riflessione che va ben oltre la passerella. Clizia Incorvaia, accolta da applausi e critiche, ha trasformato il red carpet in un palcoscenico che ha acceso il dibattito non solo per la moda, ma anche per il significato che il suo look voleva trasmettere.
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Clizia Incorvaia a Venezia, il red carpet che divide
Sul celebre tappeto rosso della serata di martedì 2 settembre, Clizia Incorvaia ha fatto la sua entrata con un abito bustier rosa pallido, caratterizzato da un imponente strascico arricchito da dettagli floreali rossi e bianchi. Un look completato da una rosa rossa tenuta tra le mani, un gesto che ha subito catalizzato i flash dei fotografi.
L’effetto scenico è stato immediato: un abito pensato per non passare inosservato. Se da un lato molti hanno applaudito la scelta definendola coraggiosa e d’impatto, dall’altro non sono mancate le critiche severe. Una recensione in particolare lo ha liquidato senza esitazioni come eccessivo, paragonando lo strascico a un velivolo. Segno evidente di quanto una scelta stilistica possa dividere opinioni e alimentare il dibattito.
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Il messaggio dell’influencer e le critiche
Dietro ai fiori e alla teatralità dell’abito, Clizia Incorvaia ha raccontato una motivazione precisa: “Ho scelto un abito di rose bianche e una rosa rossa da donare… un gesto per dire grazie. Alle donne, al supporto che ci unisce. Ai fotografi, che con i loro occhi rendono eterno ogni istante”.
Parole che hanno rivelato la volontà di lanciare un messaggio di gratitudine e solidarietà, quasi a trasformare l’abito in un simbolo.
Tuttavia, non tutti hanno creduto alla sincerità del gesto. Alcuni osservatori hanno sottolineato come la cornice del Festival di Venezia rischi di trasformare dichiarazioni di altruismo in un esercizio di narcisismo, un modo per legare cause importanti a un evento patinato. È la classica dialettica che accompagna molte influencer: dove finisce il glamour e dove inizia la volontà autentica di comunicare qualcosa di più profondo?
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