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Guerra in Ucraina, il gesto commovente di Ezio Greggio

Nella giornata di sabato 19 marzo, il famoso conduttore ha portato a termine una missione per aiutare chi sta soffrendo colpito dalla guerra in Ucraina. Ezio Greggio ha fatto arrivare davanti a Mediaset, 50 profughi in fuga dal paese che sta subendo gli effetti dei bombardamenti russi. Attraverso la propria associazione, Greggio ha infatti organizzato un viaggio in pullman per recuperare i rifugiati ucraini nel campo profughi di Medyka al confine tra Polonia e Ucraina.

Guerra in Ucraina, Ezio Greggio porta 50 profughi a Cologno Monzese

Il noto conduttore di Striscia la Notizia ha organizzato un viaggio in bus per alcuni profughi ucraini. Ezio Greggio fa parte sua Associazione di solidarietà a Monaco, insieme ad altri suoi amici di italiani e di Monaco. L’autobus è partito giovedì 17 marzo da un campo profughi in Polonia. Il mezzo aveva a bordo 51 rifugiati, prevalentemente donne e bambini che hanno parenti ed amici che li ospiteranno in Italia. I profughi hanno messo piede in Italia lo scorso sabato: l’autobus ha fatto una sosta davanti ai cancelli di Mediaset a Cologno Monzese: lì è stato organizzato un banchetto con panini e bevande per permettere a tutti di rifocillarsi prima di ripartire per i luoghi di destinazione. Alcuni hanno già una meta prestabilita: soggiorneranno da conoscenti che già vivono in Italia. Altri verranno ospitati attraverso strutture della Comunità di Sant’Egidio e tramite l’associazione umanitaria di Greggio.

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Le parole di Ezio Greggio sulla missione in Ucraina

Il conduttore è molto sensibile verso il tema della guerra, grazie al racconto del padre. “È mio padre Nereo che mi ha insegnato la solidarietà. Un uomo che ha passato più di 3 anni in guerra, le difficoltà del fronte e del campo di concentramento. Ma anche quelle delle famiglie italiane dei miei parenti durante l’occupazione nazista mi hanno reso sensibile fin da ragazzo al dramma della guerra.”

Ezio Greggio ha spiegato che voleva fare qualcosa di concreto per chi sta vivendo sulla sua pelle l’orrore della guerra. “Ho capito che si poteva fare qualcosa di concreto, e come faccio da 28 anni per i reparti di neonatologia, ho agito direttamente e ho organizzato questa prima missione. Da oggi inizia questo ponte tra Monaco – Italia – Ucraina per portare in salvo tante persone e dare loro una speranza di fuggire dall’orrore della guerra, dare loro speranza e un po’ di serenità in attesa che questo dramma finisca e possano in futuro tornare in Ucraina, dai loro cari e nelle loro case”.

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