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Lino Guanciale e lo spoiler su “Il Commissario Ricciardi 3”

Napoli, cuore e teatro dell’anima

La serie riparte da Napoli, dicembre 1933. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi e la sua dirimpettaia Enrica (Maria Vera Ratti) iniziano finalmente a frequentarsi, ma il tormento interiore del protagonista è più vivo che mai.
De Giovanni sottolinea come la città resti l’anima della narrazione: “Vedere le mie storie in tv, per me significa mandare una cartolina da Napoli, una città piena di luci e ombre peculiari.” Per lo scrittore, la presenza del Prix Italia nella città partenopea è un segno di riconoscimento anche per Ricciardi: “Mi illudo che sia anche un po’ merito suo”, sorride. “Napoli non ha specchi, non si guarda. Se solo si convincesse delle sue caratteristiche uniche, potrebbe diventare qualcosa di straordinario”.

L’attesa dei fan e la promessa di una svolta

Dopo due stagioni dominate dal dolore e dalla malinconia, il pubblico si prepara a scoprire un Ricciardi diverso, più umano e vicino alla felicità. Le parole di Guanciale lasciano intendere che il commissario, questa volta, si abbandonerà all’amore e alla gioia di stare al mondo, come non aveva mai fatto prima. Il destino del personaggio, nato dalla penna di de Giovanni e cresciuto nel cuore dei telespettatori, sembra pronto a cambiare forma: non più soltanto custode della morte, ma uomo capace di tornare a vivere.

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