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“Ho denunciato e non finisce qui”. Mara Venier su tutte le furie, è successa una cosa gravissima

Personaggi tv. “Ho denunciato e non finisce qui”. Mara Venier su tutte le furie, è successa una cosa gravissima. Il caso Phica.eu non è stato solo uno scandalo isolato: ha aperto una vera e propria finestra sul lato oscuro di internet, rivelando quanto facilmente le immagini e i nomi di donne famose e comuni possano essere utilizzati senza consenso. Dietro allo schermo, si nascondono forum e comunità digitali in cui si diffondono contenuti sessisti e denigratori, spesso ignorati dalle vittime stesse. La scoperta di queste pratiche ha spinto molte donne, tra cui figure pubbliche di grande rilievo, a reagire e a chiedere tutela concreta, mostrando al pubblico l’ampiezza di un fenomeno che fino a pochi anni fa era invisibile.

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Mara Venier si scaglia contro Phica e i siti sessisti

Mara Venier e la denuncia sul forum Phica

Per Mara Venier, la scoperta di essere presa di mira dagli utenti del sito sessista Phica.eu è stata un colpo inaspettato. La celebre conduttrice, nota al grande pubblico come “zia Mara”, si è trovata accanto a commenti volgari e immagini che mercificano il corpo delle donne, condividendo lo stesso destino di altre personalità come Giorgia Meloni, Elly Schlein, Chiara Ferragni e Paola Cortellesi. In un’intervista a La Stampa, Venier ha denunciato con forza: «È vergognoso, ora bisogna finirla». La conduttrice ha chiesto un intervento deciso delle istituzioni e delle direzioni editoriali: «Chi guida la tv e i giornali deve proteggerci e stanare i responsabili di questa schifezza».

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Phica

La reazione immediata di Mara Venier

Appena appresa la notizia, Mara Venier ha deciso di non leggere nemmeno un insulto: «Meglio non sapere, ci rimango male, soffro». Senza indugiare, ha affidato tutto al suo avvocato Carlo Assumma. «Non è possibile diventare carne da macello in questo modo. È una mercificazione che colpisce madri, nonne e ragazze. Serve la solidarietà femminile, tutte unite, dall’impiegata alla capo di Stato». La conduttrice ha ribadito con fermezza la necessità di proteggere le vittime e di promuovere una normativa efficace contro la diffusione non consensuale di contenuti sessisti online.

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