Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“Mi spaventava”. Marco Liorni, il conduttore sorprende tutti: c’entra la Rai

Da “Reazione a catena” a “L’Eredità”: la paura di Marco Liorni

Marco Liorni è ormai un volto storico del game show “Reazione a Catena”. Durante la sua intervista per “Fanpage”, il noto conduttore Rai ha spiegato che inizialmente, quando gli fu proposto di condurre “L’Eredità”, la cosa lo spaventava molto. “Temevo di essere troppo presente dopo mesi di Reazione a Catena. Non ero sicuro”. Durante la sua chiacchierata con “Fanpage”, Liorni ha spiegato quali sono le differenze principali tra le due trasmissioni. “Reazione a Catena è un game di associazioni, più libero, dà maggiore spazio alla fantasia, con percorsi a volte più diretti e altri più complessi. È prevalentemente intuito ed è una caratteristica simile a quella necessaria per la Ghigliottina. Dentro L’Eredità, invece, ci sono molti sapori differenti, l’intuito e la conoscenza si mescolano alla riflessione e alla memoria, che non è solo bagaglio culturale, ma anche vissuto”. Liorni ha anche raccontato quale sia la sua reazione quando i concorrenti de “L’Eredità” commettono delle gaffe durante la trasmissione. “Dipende sempre da come il concorrente la prende. Alcuni sono molto autoironici, altri più tesi perché magari professori, insegnanti, persone che tengono alla loro credibilità, più spaventati dall’errore e più rigidi. Ci si ride sopra, essere severi non ha senso, nonostante ci siano stati errori macroscopici gli sfondoni li facciamo tutti. Non manca l’ignoranza, certo, ma ti dirò sinceramente che l’ignoranza sulle nozioni non mi spaventa, sono altre le ignoranze che mi fanno paura. Quelle in cui in cui non c’entrano le date da ricordare, quelle sui valori, sui momenti chiave dell’evoluzione della società. Io temo quella forma di ignoranza”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le similitudini tra il teatro e la televisione

Marco Liorni, oltre che in televisione, ha lavorato anche in teatro occupandosi di scrittura. “Ho fatto qualcosa di scrittura ma lì ho la sorella di mia moglie che è un’attrice bravissima di teatro per bambini che mi ha spiegato molte cose. Le chiedevo se ripetere ogni giorno un testo, sempre uguale, non corresse il rischio di farti stare da un’altra parte mentre dicevi le cose a memoria. Ma lei giustamente mi ha spiegato che l’attore bravo ogni volta rivive il momento, capendo qualcosa in più. Anche a L’Eredità, se vogliamo, mi capita spesso di scoprire una piccola cosa diversa del gioco, che però ti permette di allargare la tua visione”, ha dichiarato il conduttore Rai. (Continua a leggere dopo la foto)

L’esperienza al “Grande Fratello” e il problema delle “etichette”

Durante la sua carriera, Marco Liorni ha rivestito il ruolo di inviato del “Grande Fratello”. Il noto conduttore Rai ha raccontato a “Fanpage” che quella è stata la sua prima “etichetta”, ma grazie ad un aneddoto che gli fu raccontato dal padre, è riuscito negli anni a cimentarsi nei nuovi ruoli che gli sono stati affidati. “Mio padre mi parlava del tenente Sheridan, personaggio molto celebre al suo tempo, dicendomi che quell’attorelì non riusciva a togliersi l’impermeabile del tenente, pur essendo un ottimo attore. Questo rischio dell’etichetta è fortissimo, tanto che ci sono persone in grado di capire che l’etichetta non se la toglieranno, continuando a fare quello per tutta la vita. Se ti ci trovi bene, secondo me è giusto farlo, ma a me l’idea è sempre stata stretta e solo con il lavoro ti liberi dall’essere “quello di”.

Pagine: 1 2
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2024 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure