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“Mi ha dato soldi e un nome”: la confessione di Monzino travolge il caso Bova

Le versioni dei protagonisti a confronto

• Monzino: inizialmente negava ogni scambio economico, per poi ammettere di aver ricevuto compensi da Corona. Ha ribadito però di non aver consegnato il materiale a Bova, ma solo all’ex paparazzo, e che la modella era d’accordo inizialmente, poi ha fatto marcia indietro.
• Martina Ceretti: ha detto di aver fornito i contenuti per un ritorno mediatico, affermando di aver agito in buona fede, ma successivamente avrebbe cercato di fermare tutto. I suoi contatti con Monzino sarebbero cessati proprio dopo la diffusione degli audio.
• Fabrizio Corona: nega ogni accusa di estorsione o ricatto, sostenendo di aver ottenuto il consenso e che le sue azioni sarebbero state legittime e concordate.

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Cosa cambia da adesso in poi

L’inchiesta è aperta e la posizione di Monzino si complica ulteriormente: l’ammissione di aver ricevuto soldi e un contatto da Corona potrebbe portare all’apertura di nuovi capi d’imputazione, anche sulla base dell’ipotesi di estorsione collegata ad un possibile rapporto a scopo di droga.

Raoul Bova e il suo legale hanno già sporto querela per diffamazione e richiesto l’intervento del Garante della privacy, mentre il Codacons ha chiesto tutele più rigide contro la diffusione non autorizzata di contenuti personali.

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