
Personaggi Tv. L’addio congiunto di Alice ed Ellen Kessler, le celebri gemelle che hanno incantato il pubblico italiano e tedesco, ha scosso l’opinione pubblica, non solo per la drammaticità della scelta ma per le feroci polemiche che ne sono seguite. Ricorrendo al suicidio assistito, consentito in Germania da una sentenza del 2020, le sorelle hanno voluto lasciare la vita insieme, come insieme l’avevano vissuta. Tuttavia, questo atto di autonomia ha innescato un durissimo scontro etico. Il fondatore del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, ha puntato il dito contro la decisione, tracciando un paragone storico inquietante.
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L’addio delle gemelle e l’accusa choc di Mario Adinolfi
La notizia della morte di Alice ed Ellen Kessler ha riempito le prime pagine, non solo per il valore iconico delle due artiste di origine tedesca, ma per la modalità con cui hanno scelto di congedarsi dal mondo. Le sorelle hanno deciso di ricorrere al suicidio assistito, una pratica che, pur essendo legale in Germania in virtù di una storica sentenza della Corte Costituzionale del 2020, ha immediatamente generato indignazione in alcuni ambienti italiani.
Tra i più duri nel condannare la scelta personale e legale delle gemelle spicca Mario Adinolfi, presidente dell’associazione ‘Cristo Regna’ e fondatore del Popolo della Famiglia. La sua reazione, espressa in un’intervista all’Adnkrons, ha trasformato il cordoglio in un acceso dibattito etico e politico. Adinolfi non ha usato mezzi termini, scagliandosi contro la pratica stessa del fine vita assistito e sollevando interrogativi radicali sulla direzione etica intrapresa dalla società moderna. Le sue dichiarazioni sono state tanto forti quanto divisive, gettando un’ombra storica e controversa sulla scomparsa delle Kessler.

Mario Adinolfi, suicidio assistito equiparato al metodo nazista Aktion T4
Il nucleo della polemica sollevata da Mario Adinolfi risiede nella sua clamorosa equiparazione tra il suicidio assistito e la barbara ideologia del Nazismo. Intervistato dall’AdnKrons, l’ex parlamentare ha affermato con enfasi che il metodo utilizzato dalle gemelle Kessler è “equiparabile al metodo e alla logica nazista”. Adinolfi ha evocato il drammatico ricordo del programma nazista denominato ‘Aktion T4‘, un’operazione di sterminio pianificato che, dalla fine degli anni ’30, portò alla soppressione di anziani, disabili e sofferenti, in quanto considerati un “costo inutile per lo Stato”.
La sua accusa è diretta e provocatoria: “Le Kessler sono state uccise con lo stesso metodo e dalla stessa logica dei nazisti: costavano e non rendevano, per lo Stato era vantaggioso eliminarle e per questo ha mandato un suo medico donna a espletare la pratica“. La citazione di Goebbels e di un film trionfatore a Venezia nel 1941, menzionata da Adinolfi, serve a rafforzare la sua tesi sulla continuità storica e ideologica tra l’eutanasia nazista e l’attuale pratica del suicidio assistito in Germania. Una ricostruzione che, pur sollevando sdegno, ha l’obiettivo dichiarato di demonizzare la scelta autonoma del fine vita.
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