Sanremo, De Martino e Affari tuoi: tra cinismo, intuizioni e “no grazie”
Il successo di Bonolis è legato a programmi cult come Ciao Darwin, Chi ha incastrato Peter Pan, Affari tuoi e ovviamente il Festival di Sanremo, che ha condotto in più occasioni. Su quel palco, ha però delle riserve: «L’Ariston è troppo piccolo. Il Festival deve contemporaneizzarsi. Serve una location più adatta, come quelle dell’Eurovision».
Parlando di Affari tuoi, confessa: “All’inizio non volevo farlo. Poi ho fatto un numero zero e mi sono divertito. All’inizio ho avuto difficoltà con Pasquale Romano, ma poi ci siamo trovati”. E oggi? “Rifarlo? Ma no. È inutile tornare sempre sugli stessi calli, come direbbe Leopardi”. E su Stefano De Martino, attuale conduttore del format, è chiaro: “Aveva tutte le carte in regola. L’avevo suggerito anche per Avanti un altro. È un bel ragazzo, ha cultura e la usa con garbo. È giusto che si sia misurato con Affari tuoi“. Poi la battuta sulla possibilità di vedere il conduttore alla guida del Festival della canzone italiana: “Sanremo potrebbe farlo chiunque”, ha scherzato, per poi precisare che De Martino potrebbe essere non solo presentatore ma anche direttore artistico. “Perché no? Glielo auguro. L’importante che faccia quello che porta dentro e non quello che gli dicono di fare. Altrimenti non sarebbe un direttore artistico ma un sicario di menti altrui”.
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Ruota della fortuna, Striscia e il futuro della TV generalista
L’attuale panorama televisivo non sfugge al suo occhio critico. Su La ruota della fortuna in access prime time, dice: “Esperimento intelligente. De Martino ce la farà. So anche che Striscia la notizia ripartirà a novembre. C’è spazio per tutti a questo mondo”. Non manca un tocco di filosofia bonolisiana: “Siamo tutti organismi in decomposizione, vale per le persone e per i loro prodotti. Dipende solo dalla temperatura di conservazione”. Ironico, come sempre, ma anche lucido.
E sul ritorno di Avanti un altro? “Data precisa? Prima o poi (ride, ndr). Chiedetelo a Mediaset”. Ma intanto è chiaro che Bonolis ha già in mente il prossimo passo, tra autoironia, nuove idee e quella voglia di creare che lo rende uno dei pochi autentici autori del piccolo schermo.
