
Personaggi tv. Ranucci, colpo di scena alla manifestazione: “Conte resta di sasso” – Roma, una piazza simbolo della democrazia e delle sue contraddizioni. In una domenica di pioggia, piazza Santi Apostoli si è trasformata in un palcoscenico dove si è gridato “libertà di stampa”, ma anche dove si è consumato l’ennesimo scontro tra maggioranza e opposizione. L’occasione: la manifestazione promossa dal Movimento 5 Stelle in solidarietà con Sigfrido Ranucci, dopo l’attentato che ha distrutto due auto davanti alla sua abitazione.

Ranucci, colpo di scena alla manifestazione: “Conte resta di sasso”
L’iniziativa era stata annunciata come un presidio aperto, senza simboli di partito. Eppure, tra gli ombrelli e gli striscioni, la sorpresa è arrivata dalla presenza di una delegazione di Fratelli d’Italia: i capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami, insieme al responsabile organizzazione Giovanni Donzelli. «È una manifestazione per la tutela dei giornalisti – ha spiegato Malan – non c’era motivo per non esserci». Un gesto di apertura che, tuttavia, non ha sciolto le tensioni: sul palco, i toni si sono presto accesi.


Le parole di Ranucci e il monito dell’Europa
L’intervento più atteso è stato proprio quello di Sigfrido Ranucci. Dal palco, il conduttore di Report ha scandito parole di sfida: «Se pensavano di fermare Report, otterranno l’effetto opposto. Abbiamo toccato centri di potere che non volevano essere disturbati». Intanto, anche l’Unione Europea ha acceso un faro sul caso. Durante un seminario a Strasburgo, la commissaria Marta Kos ha espresso «profonda preoccupazione», definendo gli attacchi «inaccettabili» e ricordando che «l’impunità minerebbe la tenuta della società democratica, che può esistere solo con una stampa libera».
Sul palco, a chiudere gli interventi politici, Giuseppe Conte ha lanciato un messaggio diretto al governo: «Per una stampa libera serve una politica responsabile. Il partito della presidente del Consiglio dovrebbe ritirare la querela nei confronti di Ranucci. E così i ministri». Un appello rilanciato anche da Elly Schlein: «Bene la solidarietà, ma non basta. Servono fatti concreti». La replica di Bignami non si è fatta attendere: «Un conto è l’esercizio del diritto di difesa, altra cosa sono gli attentati». Anche Antonio Tajani, da un evento alla Camera, ha difeso l’esecutivo: «Avvicinare l’attentato all’azione del governo è fuori da ogni logica».
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