
Personaggi Tv. Il 17 ottobre 2025, Sigfrido Ranucci, direttore di Report, è stato vittima di un attentato che avrebbe potuto costargli la vita, insieme a quella della figlia. La bomba sotto la sua auto ha sconvolto non solo la sua famiglia, ma anche il mondo del giornalismo italiano. Nonostante l’episodio intimidatorio, Ranucci ha scelto di non fermarsi, tornando in onda con il suo programma e sottolineando l’importanza della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti locali, pilastri essenziali della democrazia.
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L’attentato del 17 ottobre a Ranucci
La mattina del 17 ottobre 2025, una bomba piazzata sotto l’auto di Sigfrido Ranucci ha scosso l’opinione pubblica italiana. L’esplosione avrebbe potuto provocare conseguenze gravissime per il giornalista e per la figlia. Il gesto intimidatorio ha immediatamente sollevato allarme tra colleghi, istituzioni e cittadini, portando a un’ondata di solidarietà nazionale.
Il direttore di Report, noto per le sue inchieste su corruzione, mala gestione e interessi politici, ha mantenuto la calma e la lucidità, ribadendo l’impegno per il giornalismo d’inchiesta. Il momento successivo all’attentato è stato di grande tensione, con protocolli di sicurezza attivati immediatamente. La scorta personale di Ranucci, già attiva dal 2021, ha avuto un ruolo decisivo nel garantire l’incolumità del giornalista e della famiglia.

Ranucci, il ritorno in onda con Report
Nonostante la gravità dell’episodio, Ranucci è tornato in onda con Report il 26 ottobre 2025, confermando la sua determinazione nel portare avanti le inchieste. La trasmissione, che continua la tradizione iniziata da Milena Gabanelli, ha registrato un buon avvio con uno share di quasi il 9,4%.
In un’intervista a TvBlog, Ranucci ha sottolineato il ruolo fondamentale della trasmissione: «Parlarne è la maniera migliore per difendere determinati valori – dentro e fuori le redazioni». La scelta di continuare a investigare e informare il pubblico rappresenta un messaggio chiaro sul valore della libertà di stampa e sulla necessità di non cedere davanti alle minacce, anche quando queste mettono a rischio la vita.
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