Personaggi tv. “Non si direbbe, ma ce l’ha”. “Sandokan”, Alessandro Preziosi si lascia andare e svela “dettaglio” sul fisico di Can Yaman – Una delle serie più attese della stagione è finalmente realtà. “Sandokan”, la produzione internazionale firmata Lux Vide, ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma tra applausi, curiosità e una certa dose di nostalgia per chi, negli anni ’70, aveva conosciuto il leggendario volto di Kabir Bedi. Ma questa volta tutto cambia: la tigre della Malesia parla una lingua moderna, cinematografica e visivamente spettacolare.
“Sandokan”, Alessandro Preziosi svela “dettaglio” sul fisico di Can Yaman: “Non si direbbe…”
Ideata da Luca Bernabei, con la regia di Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, la nuova Sandokan rilegge il mito creato da Emilio Salgari in chiave contemporanea. A firmare l’adattamento sono Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, mentre il cast riunisce nomi di caratura internazionale: Can Yaman nel ruolo del protagonista, Alessandro Preziosi nei panni di Yanez, Alanah Bloor, Ed Westwick e John Hannah. Un mix di epica, avventura e sentimenti che, come spiegano gli autori, “trasforma Sandokan da eroe ribelle a simbolo di libertà e identità, in un mondo in continua conquista”.
Alessandro Preziosi: “Un’avventura bellissima e inattesa”
Sul red carpet della Festa del Cinema, SuperGuida TV ha raccolto in esclusiva le parole di Alessandro Preziosi, che interpreta Yanez, l’amico e compagno d’armi di Sandokan. “È stata una bellissima avventura. Girarlo, leggerlo, vederlo. Non mi aspettavo di divertirmi così tanto con un progetto di cui faccio parte anch’io. È un racconto universale: parla di lealtà, amicizia, resistenza al colonialismo, dignità dei popoli e, naturalmente, amore”, ha chiarito l’attore al settimo cielo. L’interprete, tra i più amati del panorama italiano, ha aggiunto una riflessione sul valore letterario del personaggio: “Yanez mi ha lasciato la speranza che i più giovani, guardando questa serie, vadano poi a scoprire i romanzi di Salgari. Tutta la letteratura è attuale, perché ci insegna chi siamo e da dove veniamo”.
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