Anche oggi, come avvenuto nei giorni scorsi, quattro droni sono in volo sul ghiacciaio della Marmolada, sul luogo del disastro. Due droni del Soccorso alpino veneto e altri due dei vigili del fuoco di Trento passeranno al setaccio la zona in cui la frana di ghiaccio ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale. Quest’oggi sono arrivati a Canazei anche i carabinieri dei RIS, per condurre le indagini biologiche sul materiale genetico rinvenuto e, attraverso la comparazione dei Dna, identificare le vittime e poterle riconsegnare alle famiglie. Nel frattempo emergono nuove testimonianze e nuovi racconti. Iva Zanicchi, attraverso il suo profilo Instagram, ha fatto un annuncio sconvolgente ai suoi fan: vediamo cos’è successo. (Continua a leggere dopo la foto)
Strage della Marmolada, lo straziante annuncio su Instagram di Iva Zanicchi: fan sconvolti
Sono ancora in corso le ricerche sulla Marmolada, dopo la tragedia causata dal crollo di un seracco nella giornata di domenica 3 luglio 2022. Tra i commenti anche quello di Iva Zanicchi che, attraverso il suo profilo Instagram, ha condiviso il video girato poche ora prima del disastro da sua figlia. Le riprese sono state effettuate dal passo Pordoi e riprendono tutta l’area intorno. Oltre al filmato, Iva Zanicchi ha voluto dedicare un pensiero a coloro che hanno perso la vita e alle famiglie coinvolte in questa tragedia: “Questo video me lo ha mandato mia figlia, due ore prima della tragedia…Lei era proprio di fronte la Marmolada. Un pensiero a tutte le vittime e alle famiglie coinvolte. Vi penso molto e vi stringo forte”. Tantissimi i commenti, che sottolineano la portata drammatica di questo evento che ha sconvolto tutta l’Italia. (Continua a leggere dopo la foto)
Perchè accadono eventi del genere?
Hervé Barmasse, uno degli alpinisti in attività più esperti delle quote estreme occupate dai ghiacciai, ai microfoni de La Repubblica, ha dichiarato: “Il surriscaldamento che da mezzo secolo sconvolge l’Himalaya travolge oggi le Alpi. Non possiamo più chiudere gli occhi e aspettare che la commozione per le vittime in Marmolada rapidamente svanisca. Sta succedendo qualcosa, dobbiamo agire”. Poi ha aggiunto: “I seracchi sono muri di acqua ghiacciata: crollare senza preavviso è dall’inizio il loro destino. Questa evidenza della natura non autorizza però più il rifugio nel fatalismo. La strage in Marmolada imprime un sigillo su un’era dell’alta quota ormai terminata. Si apre irreversibilmente un tempo nuovo e l’astratto termine sicurezza esce dal vocabolario della montagna. Ognuno deve accettare il concetto di responsabile calcolo del rischio: perché questo diventi al più presto patrimonio comune servono però scelte politiche immediate, tradotte in azioni coerenti”.