Cosa ha imparato Bisciglia tra tentatori, falò e tradimenti
A chi gli chiede se Temptation Island sia un programma educativo, Bisciglia risponde senza troppi giri di parole: ha imparato molto. Anche se non tutto ciò che va in onda è edificante. Ci sono dinamiche tossiche, linguaggi ai limiti del grottesco. Eppure, l’esperienza sul campo gli ha insegnato una cosa fondamentale: le crisi di coppia ruotano sempre attorno agli stessi nodi: mancanza di fiducia, gelosia e indecisione. Cambiano le facce, le storie, i contesti. Ma le crepe, alla fine, sono sempre lì. Il pubblico, intanto, non vede l’ora di tornare a spiare. Il promo della nuova edizione ha già fatto discutere: le motivazioni delle coppie sembrano sempre uguali, tanto che qualcuno sui social ha iniziato a chiamarla “Temptation Déjà Vu”.
“Temptation Island” resta il re dell’estate
C’è chi partecipa per la differenza d’età, chi per un partner troppo silenzioso o poco affettuoso, chi non vuole convivere e chi invece ha già una collezione di tradimenti alle spalle. E poi ci sono loro: i tentatori e le tentatrici, sempre più professionisti del corteggiamento strategico. La domanda che aleggia è: questa sarà l’unica edizione dell’anno, o a qualcuno verrà in mente di proporne una versione invernale? Il timore è fondato, ma la speranza resta che il format continui a respirare. Perché, paradossalmente, è proprio la sua rarità stagionale a renderlo così irresistibile. Alla fine dei conti, Temptation Island è diventato un vero e proprio rito estivo per milioni di italiani. Un momento collettivo in cui si ride, si giudica, ci si commuove. Un programma che racconta le fragilità umane con leggerezza, sì, ma anche con una strana sincerità.
