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“Affari Tuoi” – versione Kids: e se a scartare i pacchi fossero i bambini?

Programmi tv.Affari Tuoi” – versione Kids: e se a scartare i pacchi fossero i bambini? Quella che state per leggere è una lettera semiseria indirizzata alla Rai e a Stefano De Martino, che è un po’ la vera rivelazione di quest’anno. Il suo modo di fare tv diverte e fa felici genitori e figli, nonni e ragazzi, che raramente si ritrovano sul divano davanti allo stesso programma. L’illuminazione mi è arrivata da tre esperti di televisione. Uno ha 9 anni e si chiama Lorenzo. Le altre due sono gemelle, Stella e Alice, e hanno appena compiuto otto anni. Il nostro salotto era sintonizzato su Affari Tuoi, quello nuovo, con la conduzione scanzonata dell’ex ballerino di Amici. Serata tranquilla, pacchi che si aprono, concorrenti che esultano, il Dottore che tenta i partecipanti con le sue offerte misteriose.

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“Affari Tuoi” – versione Kids: e se a scartare i pacchi fossero i bambini?

Tutto molto avvincente, finché una vocina non ha rotto l’incanto: “Ma perché i bambini non possono giocare?”, ha esclamato Lorenzo. A seguire una seconda voce, in coro con la terza: “Solo i grandi fanno le cose divertenti?”. Boom. È stato come se di botto tutti i pacchi di Affari tuoi fossero esplosi. Mi sono fermata. Loro no, ci mancherebbe. I bambini sono sempre un passo avanti. Hanno cominciato ad immaginare pacchi pieni di giochi, premi a sorpresa, il Dottore che telefona. Ad un certo punto Lorenzo ha esclamato: “Tipo come The Voice Kids, ma con i pacchi!”.

“Affari Tuoi” in versione Kids? Potrebbe funzionare

Ecco, cari amici della Rai, cari Stefano De Martino e compagnia di pacchi: avete mai pensato ad una versione Kids di Affari Tuoi? Sì, lo so. La parola “bambini” in tv fa subito scattare l’allarme zucchero e pedagogia a palate. Ma non è questo il punto. Qui si parla di qualcosa che potrebbe essere davvero fresco, divertente, e soprattutto intelligente. Una versione pensata su misura per i più piccoli, dove non si vincono soldi (tranquilli, Codacons!), ma esperienze utili all’apprendimento: un computer per la scuola, un viaggio studio per imparare l’inglese, un abbonamento teatrale, un laboratorio scientifico, un weekend in una fattoria didattica.

Pacchi pieni di stimoli veri, insomma. E poi non parlo solo di premi. Non è difficile figurarsi i piccoli concorrenti alle prese con un genitore per farsi consigliare sul pacco da chiamare oppure per decidere se fidarsi o meno del Dottore (sempre lui, abile nel confondere anche i grandi, come lo show ci insegna). Il tutto sotto lo sguardo ironico di Stefano De Martino, che con i più piccoli sembra saperci fare parecchio. Lo provano le immagini sui social con il figlio Santiago, ma non solo.

Magari a settembre con uno studio pieno di colori e di risate

Il format funzionerebbe, eccome se funzionerebbe. The Voice Kids di Antonella Clerici ha dimostrato che si può fare intrattenimento con i bambini senza scadere nella noia. E se la musica è un bel terreno di gioco, lo è anche la sorpresa, il rischio, il brivido lungo la schiena, che caratterizzano lo storico programma di Rai 1. Affari Tuoi Kids potrebbe diventare uno spazio di condivisione per famiglie vere, non quelle da pubblicità del detersivo. Ma non erano belli i tempi di Luna Park, Giochi senza frontiere e Scommettiamo che…?. In un’epoca in cui si parla tanto di inclusione, non è arrivato il momento di far partecipare anche i bambini ai giochi più amati dai grandi? Magari a settembre, in fascia protetta, con uno studio pieno di colori e di risate. E con De Martino, perché no: lui è già pronto. Basta dirglielo.

Postilla finale (a nome dei piccoli co-autori)
Lorenzo propone che il pacco più bello contenga “una giornata con Stefano De Martino sul set”. Stella e Alice, più concrete, chiedono anche “un viaggio in un paese dove si parla una lingua strana, tipo il Giappone”. O perché no un “soggiorno a Disneyland”. Io, da zia e giornalista, dico solo: cara Rai, pensiamoci. Siamo un po’ stufi di tutto questo trash.

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