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Mediaset, la decisione di Pier Silvio: silurato lo storico programma, fine di un’era

Mediaset, la decisione di Pier Silvio: silurato lo storico programma, fine di un’era

Programmi Tv, negli studi di Mediaset a Cologno Monzese è andato in scena il tradizionale incontro natalizio con la stampa: un bilancio d’anno, numeri alla mano, e qualche battuta sui programmi che hanno segnato la stagione televisiva. Ma sotto l’apparente tranquillità dei brindisi e delle dichiarazioni di rito si intravede un cambiamento profondo nella strategia dell’editore televisivo italiano.

Le parole di Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mfe-MediaForEurope, suonano come un campanello d’allarme per chi era abituato a vedere la programmazione di Canale 5 scandita da nomi e format che sembravano ormai parte del DNA dell’azienda. Dalle prime serate ridisegnate alla prospettiva di mondi televisivi in fase di riflessione, l’impressione è quella di un’azienda pronta a ripensare il proprio ruolo nel panorama mediatico italiano senza timore di scelte drastiche.

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Mediaset e gli “shift culturali”: una rete in evoluzione

Mediaset da tempo non sta vivendo semplici aggiustamenti di palinsesto, ma una vera e propria evoluzione culturale e strategica. Berlusconi parla di un 2025 “anno straordinario” per l’azienda, con risultati audaci nei numeri di ascolto e con un gruppo cresciuto anche sotto il profilo internazionale grazie alla presenza in più mercati europei. Ma il punto più interessante delle sue dichiarazioni riguarda le scelte di palinsesto: l’access prime time sta subendo una rivoluzione con il trionfo di La Ruota della Fortuna, il quiz show di Gerry Scotti che ha conquistato l’audience quotidiana con ascolti superiori ai 5 milioni di spettatori, affermandosi come leader nella sua fascia e cambiando il modo di intendere l’inizio della serata televisiva.

L’AD non teme di prender decisioni che spostano i punti di riferimento della programmazione: se un tempo Striscia la Notizia sembrava la pietra angolare dell’access prime time commerciale, adesso si parla di nuove strategie editoriali per un prodotto che, pur storico, deve adeguarsi alle nuove abitudini di consumo televisivo. Un passaggio che riflette una consapevolezza sempre più chiara: i cambiamenti delle abitudini del pubblico richiedono flessibilità e visione, anche a costo di mettere in discussione certezze consolidate.

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La riflessione sui format storici: realtà o evoluzione?

Il discorso di Pier Silvio Berlusconi tocca un tema che negli ultimi anni torna spesso nei corridoi delle televisioni: quali format storici sono ancora sostenibili nel lungo periodo?. In un passaggio dell’incontro, l’AD ha spiegato che non è possibile riposizionare determinati show a piacimento, soprattutto se altri programmi si sono rivelati più efficaci nel conquistare il pubblico.

In questo quadro complesso emerge la riflessione su un reality show che, per lungo tempo, ha rappresentato una delle colonne portanti del Biscione: un programma che ha costruito linguaggi, protagonisti e momenti di costume, e che oggi sembra vivere una sospensione silenziosa, quasi un “congelamento” che lo allontana dalla centralità di un tempo e già rende nostalgici i fan.

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