
Serie tv. “Boots”, cosa sappiamo sulla nuova serie Netflix che non piace al Pentagono – All’inizio sembra una storia di formazione come tante: un ragazzo spaesato, un’estate sospesa tra la fine della scuola e il futuro da costruire. Ma in “Boots”, la nuova serie Netflix uscita il 9 ottobre, la ricerca di sé passa per il luogo meno prevedibile: una base militare. Ambientata negli anni Novanta, la serie racconta l’avventura di un adolescente gay che, per sfuggire alla provincia e a se stesso, decide di arruolarsi nei Marines. Il risultato? Un racconto potente, insieme dolente e ironico, che negli ultimi giorni ha scatenato un inatteso terremoto politico.

Il Pentagono contro Netflix: “Un’agenda ideologica”
A infiammare il dibattito è stato un commento ufficiale del Pentagono, che ha definito la serie «spazzatura woke», accusando Netflix di promuovere «un’agenda ideologica» a favore della comunità LGBTQ+. Un’accusa che ha fatto discutere anche perché, in realtà, Boots si limita a rappresentare con realismo un periodo storico in cui l’esercito americano era tutt’altro che inclusivo. La storia prende spunto dal memoir The Pink Marine di Greg Cope White, pubblicato nel 2015: l’autore, all’epoca diciottenne, racconta i sei anni trascorsi nei Marines, costretto a nascondere la propria omosessualità in un ambiente ostile e iper-maschile.


Una serie tra disciplina e fragilità
Gli otto episodi di Boots si muovono tra dramma e coming of age, senza scadere nella retorica. Il protagonista, interpretato da Miles Heizer, già noto per Tredici, incarna il desiderio di riscatto e la fatica dell’appartenenza. La serie è ambientata nel 1990, poco prima della famigerata politica Don’t ask, don’t tell, che permetteva ai soldati omosessuali di arruolarsi solo a condizione di non rivelare il proprio orientamento. Il tono non è leggero come molti si aspettavano: nonostante il trailer lasciasse intravedere un’ironia alla Full Metal Jacket con venature romantiche, Boots è un racconto amaro e sincero, che esplora la solitudine, la paura e il coraggio di essere diversi in un mondo che non lo ammette.
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