Omicidio Yara, confessione choc di Massimo Bossetti
Massimo Bossetti ha raccontato uno dei tentativi fatti dagli inquirenti per farlo confessare: «Quando ero chiuso in isolamento mi viene a far visita un comandante. Fece portar dentro un foglio bianco, sfila una biro dal taschino e dice: ‘Dobbiamo arrivare a un compromesso. Lei capisce cosa voglio dire? Vuole vedere la sua famiglia o vuole stare qui in questo buco? La smetta, reagisca e metta giù quello che le dico. Io, Bossetti Massimo mi trovavo lì…’. Ho cominciato a capire cosa voleva farmi, presi il foglio e glielo lanciai addosso. Portarono fuori il tavolo, la sedia e disse: ‘Tenetelo chiuso per due giorni e non passate col vitto’». (continua a leggere dopo le foto)
Le parole dello sceneggiatore della serie tv
La docuserie, in cinque puntate, si concentra sostanzialmente su un quesito: la colpevolezza di Massimo Bossetti è stata dimostrata oltre ogni possibile dubbio? Attraverso un’analisi dettagliata delle indagini e delle prove, vengono via via illustrati errori e incongruenze. Il cuore del progetto tv, come dicevamo, è, senz’altro, l’intervista esclusiva a Bossetti. La docuserie si sofferma pure sul ruolo delle donne nella vicenda come Yara, la madre Maura, Ester Arzuffi, Marita Comi, la pm Ruggeri, la giudice Bertoja e le due mediche legali Cattaneo e Ranalletta. «Ho più dubbi ma anche più elementi per convivere con i dubbi. Quello che ho capito scrivendo questa docuserie è che bisogna collaborare con l’incertezza», le parole dello sceneggiatore Carlo Gabardini.
