Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Rai, Lino Guanciale pronto a stupire dopo “Il Commissario Ricciardi”: la nuova serie tv vi spiazzerà

Serie tv. Negli ultimi anni, la serialità italiana ha alzato l’asticella. Non solo il medical drama di successo come Doc – Nelle tue mani, o il fenomeno generazionale di Mare Fuori, ma anche progetti che affondano le radici nella nostra storia, nella letteratura, e nella denuncia sociale. Come dimenticare il recente kolossal Il conte di Montecristo? Beh, tra i titoli più attesi della prossima stagione di Rai 1 c’è una nuova serie tv che promette di scuotere, commuovere e far riflettere. È un racconto crudo, necessario, che ci riporta in un’epoca in cui bastava poco (troppo poco) per cancellare la dignità di una donna. Un progetto ambizioso, diretto da Michele Soavi, tratto dal romanzo-diario Le libere donne di Magliano, scritto nel 1953 da un medico che visse davvero quelle atrocità.

Leggi anche: “Sandokan”, le prime immagini della serie tv con Can Yaman: la Tigre della Malesia torna a ruggire su Rai 1

Leggi anche: È la resa dei conti per Gi-hun: tutto quello che sappiamo su “Squid Game 3”

Un manicomio toscano farà da sfondo a quest’incredibile storia

Siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale, nel cuore della Toscana. In un ospedale psichiatrico femminile si incrociano i destini di donne diverse, provenienti da ogni ceto sociale. Ma tutte hanno una cosa in comune: sono state considerate “scomode”. Donne troppo intelligenti, troppo libere, troppo indipendenti. Donne che la società patriarcale del tempo preferiva rinchiudere, piuttosto che ascoltare. In questo microcosmo di dolore, un medico prova a cambiare le cose. Ed è proprio in questo contesto che fa il suo ingresso il protagonista della serie: Mario Tobino, psichiatra e scrittore realmente esistito, interpretato da Lino Guanciale, tra gli attori più bravi che abbiamo in Italia. Le libere donne, questo il titolo, è stata presentata all’Italian Global Series Festival. 

Lino Guanciale, tra verità storica e denuncia civile

Lino Guanciale, che il pubblico ha amato nei panni del Commissario Ricciardi, torna in una veste completamente diversa. Mario Tobino non è un eroe da fiction, ma un uomo che ha vissuto sulla pelle le contraddizioni del suo tempo. Nelle sue mani, i destini di centinaia di donne internate. Nel suo cuore, la consapevolezza che qualcosa doveva cambiare. In un videomessaggio all’Italian Global Series Festival, l’attore ha spiegato quanto questo ruolo l’abbia fatto riflettere: “Bastava che una donna fosse troppo libera per finire reclusa. Questo progetto non è solo importante, è necessario. Dobbiamo avere il coraggio, da maschietti, di ammettere quante cose sono cambiate, e quante no”.

Donne forti, donne sole, donne vere

Una delle protagoniste assolute è Grace Kicaj, nei panni di Margherita Lenzi, giovane ereditiera internata contro la sua volontà da un marito violento e da una suocera complice. Margherita ha una sensibilità che si confonde con la paura, ma che nasconde un coraggio silenzioso e potente, capace di guidarla verso la libertà. È lei il volto della ribellione, il cuore pulsante di questa storia. Attorno a lei, un cast corale di grande qualità: Gaia MesserklingerPaolo BrigugliaPia LanciottiFrancesca CavallinLuigi Diberti e Fabrizio Biggio, al suo sorprendente esordio drammatico. Biggio interpreta il dottor Anselmi, collega di Tobino: “All’inizio Soavi pensava avessi un volto troppo televisivo, ma dopo il provino ha cambiato idea. Alcune scene mi hanno commosso davvero”.

Di cosa parla “Le Libere donne”: le anticipazioni

In questo mondo chiuso, soffocante e regolato da una burocrazia brutale, l’amore diventa l’unico atto rivoluzionario possibile. Non solo quello romantico: è amore per la libertà, per la dignità, per sé stessi e per gli altri. Margherita e Mario, come suggerisce una clip mostrata in anteprima, sembrano intrecciare un rapporto speciale. Intorno a loro, un possibile triangolo con una ex fiamma dello psichiatra, una donna partigiana. Un intreccio narrativo potente, che alterna tensione emotiva e riflessione civile, all’interno di uno spazio che diventa metafora: il manicomio, prigione senza sbarre dell’identità femminile, dove l’amore è al tempo stesso salvezza e condanna.

Una fiction coraggiosa e necessaria

Prodotta da Rai Fiction e Endemol Shine ItalyLe libere donne andrà in onda su Rai 1 nella seconda metà del 2025, articolata in sei episodi per tre prime serate. Sarà disponibile anche su RaiPlay. Una fiction, che sfida il pubblico ad affrontare il rimosso della nostra storia, ma anche un’opera che omaggia chi, come Tobino, ha saputo denunciare ciò che era troppo facile ignorare. La sceneggiatura, firmata da Peter Exacoustos e Laura Nuti, promette di amplificare i toni intimisti del romanzo con una narrazione coinvolgente. Un prodotto tv che si preannuncia impossibile da dimenticare.

powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure