
Serie tv. Era il 1976 quando, sugli schermi italiani, fece la sua comparsa una figura destinata a diventare leggenda: Sandokan, il pirata gentiluomo interpretato da Kabir Bedi, icona intramontabile della televisione italiana. A distanza di quasi cinquant’anni, la Rai e Lux Vide riportano in vita il mito con una nuova serie evento destinata a far parlare parecchio di sé. Una produzione ambiziosa, dal respiro internazionale, che affida il ruolo principale a uno dei volti più popolari del piccolo schermo: Can Yaman.
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“Sandokan”: cast, trama, personaggi principali
L’annuncio ufficiale è arrivato durante l’Italian Global Series Festival di Riccione, dove Can Yaman, mano nella mano con la fidanzata Sara Bluma, ha presentato in anteprima mondiale il trailer della nuova serie. Diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, la serie è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, e andrà in onda su Rai 1 tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La data precisa dipenderà dalla scelta di Viale Mazzini: usarla come apertura della nuova stagione televisiva o attendere il cinquantesimo anniversario della serie originale. La distribuzione sarà capillare: Fremantle International si occuperà della diffusione globale, mentre in Spagna la serie verrà trasmessa dal gruppo Mediterráneo Mediaset España.
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Il tanto atteso ritorno della Tigre della Malesia
La nuova serie si ispira alla celebre saga di Emilio Salgari, ma la rilegge in chiave moderna. Il protagonista, Sandokan, è un giovane pirata del Borneo che inizialmente combatte per sé stesso e per la sua ciurma, tra cui l’inseparabile Yanez. Il suo mondo cambia quando incontra Marianna, la figlia del console britannico di Labuan, una giovane nobile ma dallo spirito indomito, cresciuta tra le bellezze selvagge del sud-est asiatico. L’amore tra i due si trasforma presto in un dramma romantico e politico, perché a ostacolarli c’è il potente Lord James Brooke, un cacciatore di pirati deciso non solo a catturare Sandokan, ma anche a conquistare il cuore della giovane Marianna. Sullo sfondo, il conflitto tra i colonialisti inglesi e le tribù native dei Dayak, che vedono nel pirata un possibile liberatore.



Cast internazionale e atmosfera da kolossal
Accanto a Can Yaman, il cast riunisce nomi di calibro internazionale come Ed Westwick, John Hannah, Alessandro Preziosi, Alanah Bloor e molti altri. Una scelta che rivela chiaramente l’intento della produzione: trasformare “Sandokan” in un prodotto esportabile, capace di coniugare spettacolo, sentimento e una riflessione non banale sul colonialismo e sul rapporto uomo-natura. Le riprese, che richiamano il fascino selvaggio del Borneo ottocentesco, sono state realizzate con grande attenzione ai dettagli storici, ai costumi e agli effetti visivi. Nel corso della serie, il protagonista compie un’evoluzione profonda: da semplice pirata assetato di vendetta, Sandokan diventa un leader per le popolazioni oppresse, un simbolo di speranza e resistenza. La serie esplora così non solo la sua lotta personale per amore, ma anche quella più ampia per la libertà. Un arco narrativo che potrebbe non concludersi in una sola stagione.
Durante l’evento di Riccione, la produttrice Matilde Bernabei ha lasciato infatti intendere che “Sandokan” non si fermerà al primo capitolo. «Crediamo che la serie avrà una seconda stagione, e stiamo già lavorando a una terza», ha dichiarato, suscitando l’entusiasmo dei fan e degli addetti ai lavori. Un segnale forte, che indica quanto Rai e Lux Vide puntino su questa produzione per rafforzare la propria presenza nel panorama internazionale delle serie TV.
“Sandokan”, un eroe per tutte le generazioni
Il nuovo “Sandokan” si rivolge sia agli appassionati storici della serie del 1976, sia a un pubblico più giovane, cresciuto con produzioni come “Game of Thrones”. Il personaggio di Can Yaman, pur richiamando l’eroismo classico di Kabir Bedi, ha una complessità e una fragilità che parlano all’oggi. È un eroe tormentato, che cerca giustizia ma si interroga continuamente sul prezzo da pagare per ottenerla. Una cosa è certa: la leggenda di Sandokan è tornata, più affascinante e potente che mai. E chissà che, ancora una volta, la Tigre della Malesia non riesca a conquistare i cuori del pubblico di tutto il mondo.