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Serie tv turche: perché piacciono così tanto al pubblico italiano

Serie Tv. Le serie tv turche hanno invaso palinsesti e piattaforme italiane diventando, nel giro di pochi anni, una delle offerte più amate dal pubblico. Da Canale 5 a Netflix, passando per community online e social network, il successo delle dizi non accenna a rallentare. Ma cos’è che rende queste produzioni così irresistibili agli occhi degli spettatori italiani? E quali sono le serie e i protagonisti più amati del momento?

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L’Italia scopre le dizi: un linguaggio universale fatto di emozioni

C’è stato un tempo in cui le soap opera turche erano relegate al pomeriggio estivo, trasmesse in fasce orarie marginali. Oggi, invece, sono diventate appuntamenti imperdibili per milioni di spettatori. Il merito va alle “dizi”, termine con cui si identificano in patria le serie tv turche, che raccontano storie semplici ma dense di pathos, amore e conflitti familiari.

In Italia il boom è iniziato grazie a Can Yaman e a titoli come Bitter Sweet, DayDreamer e Mr. Wrong. Ma oggi il fenomeno ha raggiunto dimensioni ben più ampie. I palinsesti di Canale 5 propongono veri e propri pomeriggi tematici con serie come “Io sono Farah”, “La forza di una donna”, “Forbidden Fruit” e “Tradimento”, mentre Netflix continua ad arricchire il proprio catalogo con contenuti sempre più sofisticati e originali, come “Mezarlik”, “Kubra” e “Lettere dal passato”.

Trame avvincenti e tematiche universali: la forza del racconto

Cosa le rende tanto apprezzate? In parte, la chiave del successo risiede nell’intensità emotiva. Le dizi mettono in scena grandi amori, traumi, redenzioni e drammi sociali, ma senza mai perdere il contatto con una narrazione chiara e popolare, capace di coinvolgere pubblici di tutte le età. Ogni episodio è un’altalena di emozioni, tra momenti di tenerezza e colpi di scena improvvisi, con un ritmo narrativo che non lascia mai spazio alla noia.

Le serie tv turche riescono a mescolare con abilità generi diversi, offrendo un prodotto che va ben oltre la tradizionale soap. Non solo storie d’amore e drammi familiari, ma anche temi attuali, profondi e spesso scomodi. Un esempio lampante è “Io sono Farah”, in onda su Canale 5, che affronta con delicatezza ma anche grande impatto narrativo i temi dell’immigrazione clandestina, della malattia e della criminalità organizzata, riporta Tv Blog. Una dramedy che mostra il volto vulnerabile e coraggioso della sua protagonista, coinvolta in una storia d’amore intensa e tormentata.

Su Netflix troviamo “Mezarlik”, un crime duro e diretto che parla di femminicidi e violenza di genere, mettendo in scena il lavoro di un’unità speciale della polizia turca. “Kubra”, invece, si addentra nel thriller psicologico, raccontando il viaggio mentale e spirituale di un uomo che riceve messaggi da un’entità misteriosa online, tra fede, delirio e tecnologia.

Ma le dizi non rinunciano mai alla loro anima popolare. Titoli come “La forza di una donna”, con la struggente storia di Bahar, una madre single che lotta per i suoi figli, oppure “Forbidden Fruit”, dove intrighi e passioni si intrecciano in ambienti altolocati, mantengono intatto il fascino delle grandi soap, aggiornandone però lo stile visivo e la scrittura. Le ambientazioni suggestive, la cura estetica e la presenza di attori e attrici carismatici completano il quadro, contribuendo a renderle un prodotto internazionale.

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