
Il dramma si è consumato in pochi istanti: la ragazza, che lavorava come cameriera presso una pizzeria locale, era appena salita sulla Lynx Blue Line per tornare a casa. Indossava la divisa da lavoro, un cappellino e le cuffie, ignara del pericolo che la attendeva. L’uomo che l’ha aggredita, già noto alle forze dell’ordine per svariati precedenti penali, si trovava alle sue spalle. Pochi minuti dopo la partenza del treno, l’aggressore ha estratto un coltello a serramanico e ha colpito più volte la giovane, ferendola gravemente al collo. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato l’intera aggressione.
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Aggressione in metro a Charlotte: uccisa una 23enne, arrestato il killer
Dopo l’attacco, la giovane ha tentato disperatamente di fermare l’emorragia premendo sul collo con le mani. Alcuni passeggeri, visibilmente sconvolti, hanno cercato di prestarle soccorso, ma la gravità delle ferite era tale che la giovane è spirata pochi minuti dopo, come riportato da WSOC TV. Questa sequenza ha messo in luce la vulnerabilità dei viaggiatori e la necessità di misure di sicurezza più efficaci nel trasporto pubblico statunitense.
Le immagini dell’aggressione, poi diffuse dal Charlotte Area Transit System in una versione oscurata, hanno suscitato controversie e acceso il dibattito pubblico. La famiglia della vittima, sostenuta dalla sindaca Vi Lyles, ha chiesto la rimozione del filmato: “Per rispetto di Iryna”, hanno dichiarato, alimentando il confronto sulle modalità di gestione delle emergenze e sulla sensibilità nei confronti delle vittime. Il video, pur oscurato, è ritenuto troppo crudo e invasivo da chi chiede maggiore privacy in situazioni di tragedia.

Chi era la vittima
Iryna Zarutska, una giovane di soli 23 anni, aveva lasciato l’Ucraina per sfuggire alle devastazioni del conflitto, trovando rifugio negli Stati Uniti con la speranza di una nuova vita. La notte del 22 agosto, però, il suo percorso si è tragicamente interrotto a Charlotte, North Carolina, dove è stata assassinata su un convoglio della metropolitana leggera da Decarlos Brown, un uomo di 34 anni senza fissa dimora. Iryna Zarutska aveva cercato di ricostruirsi una vita lontano dalla guerra, ma ha trovato la morte in circostanze tragiche, diventando simbolo della fragilità delle speranze di molti rifugiati.
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