Un pioniere del calcio internazionale
Jair fu tra i primi brasiliani a segnare un sentiero in Europa, aprendo le porte a molti altri che avrebbero seguito il suo esempio. Dopo la parentesi italiana, tornò in Brasile per vestire la maglia del Santos, prima di terminare la sua carriera calcistica in Canada con i Windsor Stars. Ovunque si trovasse, Jair portava con sé il suo sorriso contagioso e la sua passione per il calcio, che viveva come un’arte.
Nel 1962, nonostante il ruolo di ala destra fosse occupato dal leggendario Garrincha, Jair fu convocato nella Nazionale brasiliana, contribuendo alla vittoria del Mondiale in Cile. Partecipare a quel gruppo storico fu un ulteriore riconoscimento del suo talento e della sua importanza nel panorama calcistico mondiale.
Ricordo e omaggio del mondo nerazzurro
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda emozione nella comunità interista. Attraverso un comunicato ufficiale, l’Inter ha voluto ricordare Jair con parole di affetto: «Con la sua corsa, la sua classe e il suo sorriso, Jair ha scritto pagine indimenticabili della nostra storia. Ciao, campione».
Sui social media e nelle comunità online, i tifosi hanno espresso il loro dolore e la loro gratitudine per un uomo che ha lasciato un segno indelebile. «Chi ha visto giocare Jair non può dimenticarlo — scrive un tifoso storico — era un lampo, un uragano che seminava il panico tra gli avversari». Un altro aggiunge: «Non era solo velocità, era eleganza pura, era cuore brasiliano e spirito nerazzurro».
Il lascito di Jair da Costa va oltre i numeri e i trofei. È una storia di passione, coraggio e amore per il calcio che continuerà a ispirare generazioni. Le sue gesta saranno tramandate da chi ha avuto il privilegio di vederlo giocare, alimentando il mito di un campione che ha saputo unire tecnica e umanità in un equilibrio perfetto.
