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Addio al grande giornalista italiano: il triste annuncio è appena arrivato

Addio a Luigi Paragone: Varese in lutto

Nato nel Sannio, in provincia di Benevento, il giornalista Luigi Paragone aveva scelto di trasferirsi a Varese nel 1969. È proprio in questa città lombarda che la famiglia ha messo radici e dove, nel 1971, è venuto alla luce Gianluca Paragone, destinato a diventare uno dei volti noti del panorama televisivo e politico italiano.

Nel tessuto sociale varesino, era conosciuto non solo come padre di un personaggio pubblico, ma come giornalista impegnato, attento al territorio e alle sue trasformazioni, capace di coniugare professionalità, attenzione al dettaglio e grande rispetto per le persone di cui raccontava le storie.

La passione per la musica napoletana

Oltre al lavoro giornalistico, un altro elemento fondamentale della vita di Luigi Paragone è stata la musica napoletana. Originario del Sannio e profondamente legato alle tradizioni del Mezzogiorno, Paragone ha coltivato per anni un interesse autentico per il repertorio classico partenopeo.

Nel 2009, all’età di 67 anni, ha dato forma concreta a questa passione pubblicando il CD “Le classiche napoletane”, una raccolta dedicata ai brani più celebri della tradizione napoletana. Il progetto discografico rappresenta una testimonianza dell’attaccamento alle proprie radici e del desiderio di preservare un patrimonio musicale riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

La scelta di incidere un disco in età matura sottolinea la volontà di Paragone di non limitare la propria attività alla sola informazione, ma di esprimersi anche attraverso la musica, considerata un linguaggio universale in grado di unire generazioni e luoghi diversi. Questo lavoro è ricordato come un omaggio sentito alla cultura del Sud Italia.

La passione per la musica tradizionale si affiancava a un interesse più ampio per il mondo artistico e culturale, che Paragone ha promosso e sostenuto anche attraverso il suo impegno giornalistico, dedicando attenzione ad artisti emergenti, iniziative culturali e manifestazioni legate alla valorizzazione del territorio.

L’impegno civile e la candidatura a sindaco

Il percorso di Luigi Paragone non si è esaurito nel solo ambito culturale e giornalistico. Nel corso della sua vita ha manifestato anche un forte senso di impegno civile, che lo ha portato a prendere parte in prima persona alla vita politica del proprio territorio d’origine.

Nel 2011 si è candidato alla carica di sindaco del Comune di San Giorgio La Molara, paese natale nel Sannio, presentandosi con una lista civica battezzata “Paese mio”. La candidatura nasceva dalla volontà di contribuire allo sviluppo della comunità locale, mettendo a disposizione esperienza, competenze e una profonda conoscenza del territorio.

La lista civica “Paese mio” rappresentava un progetto orientato alla valorizzazione delle risorse del paese, al sostegno delle realtà sociali e alla promozione di iniziative in favore dei cittadini. Anche se l’esperienza amministrativa non ha trovato un seguito duraturo, essa testimonia la scelta di Paragone di non rimanere spettatore, ma di partecipare in modo diretto alla gestione della cosa pubblica.

Questo impegno dimostra come il suo legame con le origini non si sia mai affievolito, nonostante la vita trascorsa in Lombardia. Il rapporto tra San Giorgio La Molara e Varese è rimasto un filo conduttore della sua biografia, unendo il Sud e il Nord nel percorso umano e professionale di Luigi Paragone.

La famiglia e gli affetti

Alla notizia della morte di Luigi Paragone, la famiglia ha voluto ricordare innanzitutto la dimensione privata di un uomo profondamente legato ai propri affetti. Paragone lascia la moglie Liliana, con cui ha condiviso decenni di vita familiare, segnata da trasferimenti, lavoro e nuove sfide.

Accanto alla moglie, gli sopravvivono i figli Gianluigi ed Edy, che hanno costruito a loro volta le proprie famiglie. Luigi Paragone era non solo un punto di riferimento per i figli, ma anche un nonno presente per i nipoti Tommaso, Federico e Camilla, ai quali era particolarmente affezionato.

Il ricordo di Luigi, all’interno del nucleo familiare, è quello di una figura attenta, disponibile al dialogo, capace di trasmettere valori come il rispetto, la responsabilità e l’importanza dello studio e dell’impegno. La sua esperienza nel mondo del giornalismo e della cultura rappresentava per i più giovani un patrimonio di racconti e insegnamenti.

La famiglia, in occasione delle esequie, ha invitato chi lo ha conosciuto nel corso degli anni – tra colleghi, amici, collaboratori e semplici lettori – a unirsi nel saluto finale, sottolineando come la dimensione umana di Luigi Paragone sia stata il fondamento della sua vita pubblica e professionale.

Dove rendere omaggio a Luigi Paragone

I funerali sono fissati per martedì 30 dicembre alle 15.30 presso la Chiesa Parrocchiale di Lissago, frazione del Comune di Varese. Prima della celebrazione religiosa, alle ore 15.15, è prevista la recita del Santo Rosario, momento di raccoglimento a cui sono invitati amici, colleghi e quanti lo hanno conosciuto nel corso della sua lunga attività professionale.

Per quanti desiderano porgere un ultimo saluto a Luigi Paragone prima dei funerali, è stata allestita la camera ardente presso la Casa Funeraria “S. Ambrogio”, situata in via Mulini Grassi 10, a Varese. Qui amici, conoscenti e colleghi possono raccogliersi in preghiera o in silenzio nel rispetto della memoria del giornalista.

La scelta della Casa Funeraria “S. Ambrogio” permette un flusso ordinato di persone e garantisce uno spazio adeguato per il raccoglimento, nel pieno rispetto delle volontà della famiglia. Le visite sono possibili secondo gli orari comunicati dall’agenzia funebre incaricata della cerimonia.

Il momento del commiato è particolarmente sentito nel contesto varesino, dove Paragone ha vissuto gran parte della sua vita e dove è conosciuto da numerose realtà associative, culturali e professionali. La partecipazione alle esequie e alla camera ardente rappresenta un segno concreto di vicinanza ai familiari in questo momento di lutto.

Le celebrazioni religiose in Chiesa Parrocchiale a Lissago, insieme alla possibilità di visitare la camera ardente, costituiscono le principali occasioni per esprimere cordoglio e riconoscenza nei confronti di una figura che ha contribuito in modo significativo alla vita culturale e giornalistica del territorio.

Il cordoglio del mondo del giornalismo e della televisione

La scomparsa di Luigi Paragone ha suscitato un diffuso cordoglio nel mondo del giornalismo e, indirettamente, anche nell’ambiente televisivo, dove opera da anni il figlio Gianluigi. Numerosi messaggi sono stati diffusi in queste ore per ricordare il suo percorso professionale e il contributo offerto all’informazione.

Colleghi di redazione, ex collaboratori e operatori del settore hanno evidenziato il valore umano e professionale di Paragone, sottolineando la sua correttezza, la capacità di ascolto e l’attenzione verso le storie delle persone comuni. In molti lo descrivono come un giornalista che ha saputo interpretare il proprio mestiere come servizio alla collettività.

La sua figura è richiamata anche come esempio di giornalismo di prossimità, capace di raccontare il territorio con profondità, senza rinunciare alla chiarezza e alla semplicità del linguaggio. In un contesto mediatico in continua trasformazione, il suo profilo viene ricordato come quello di un professionista legato ai principi tradizionali dell’informazione.

Il legame con la televisione, attraverso la carriera di Gianluigi Paragone, ha reso più visibile la notizia della scomparsa, che ha trovato eco anche sui media nazionali. Tuttavia, il ricordo che emerge con maggiore forza è quello del lavoro svolto da Luigi, spesso lontano dai riflettori, ma radicato nella quotidianità delle comunità in cui ha operato.

Un’eredità fatta di famiglia, cultura e impegno

La memoria di Luigi Paragone resta legata a tre pilastri fondamentali: la famiglia, la cultura e l’impegno civile. Nel corso della sua vita, ha intrecciato questi elementi in un percorso coerente, in cui la professione giornalistica si è affiancata alla passione per la musica napoletana e alla partecipazione attiva alla vita pubblica.

Il trasferimento dal Sannio a Varese, la costruzione di una carriera nel mondo dell’informazione, la scelta di pubblicare un CD come “Le classiche napoletane” e la candidatura a sindaco a San Giorgio La Molara delineano il ritratto di una persona che ha cercato di mantenere un ponte costante tra le proprie origini e il luogo in cui ha vissuto per decenni.

Nel ricordo di chi lo ha conosciuto, Luigi Paragone rimane un uomo dedito alla famiglia, attento alla dimensione culturale e sensibile alle esigenze della comunità. Il suo percorso rappresenta un esempio di come sia possibile coniugare il lavoro con le proprie passioni personali, senza perdere di vista i valori di riferimento.

Con la sua morte si chiude un capitolo importante della storia giornalistica locale, ma l’eredità umana e professionale di Luigi Paragone continuerà a vivere nei racconti dei familiari, nelle testimonianze dei colleghi e nelle tracce lasciate dal suo impegno nel mondo dell’informazione e della cultura.

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