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Addio alle scene, la famosa band italiana si ritira: fan increduli (FOTO)

Lo Stato Sociale annuncia il ritiro

Lo Stato Sociale si ferma. La band bolognese nata nell’estate del 2009 ha annunciato il suo ritiro durante l’ultimo concerto tenuto a Padova lo scorso 25 giugno (2024). Smettere di correre a questo punto è necessario e se torneremo  lo dovremo fare essendo contenti di prendere in mano gli strumenti, fare dischi e andare sul palco insieme. Dovremo riprenderci in mano la gioia”, hanno spiegato dal palco Lodo Guenzi e gli altri membri della band. Un elogio al saper rallentare e al dare precedenza alla passione per la musica anche quando si è all’apice del successo. Un arrivederci o un addio? Non si tratta comunque di una sorpresa, dal momento che il gruppo, in un post pubblicato su Instagram qualche mese fa, aveva di fatto già anticipato la decisione: “Nel 2023 questa band ha cambiato per sempre la sua forma, da sei siamo diventati cinque senza volerlo e senza poterlo evitare. Ora abbiamo bisogno di tempo – tanto o poco, non lo sappiamo – per guardarci dentro negli occhi e capire cosa fare da grandi”. (Continua a leggere dopo le foto)

Lo Stato Sociale: storia e discografia della band bolognese

Lo Stato Sociale è una band bolognese nata nell’estate del 2009. Cinque amici di vecchia data che rispondono al nome di Alberto Albi Cazzola, basso e voce, Francesco Checco Draicchio , synth, Lodovico Lodo Guenzi, voce, chitarre, piano e synth, Alberto Bebo Guidetti, drum machine, synth e voce, Enrico Carrot Roberto, synth e cori. Dopo aver suonato in varie date in giro per l’Italia, pubblicano il primo Ep “Welfare Pop” che gli permette di realizzare oltre novanta date in giro per lo stivale. Il secondo Ep, “Amore ai tempi dell’Ikea”, viene pubblicato nell’aprile del 2011 e sancisce l’ingresso  etichetta Garrincha Dischi fondata da Matteo Romagnoli. Ecco di seguito la discografia de Lo Stato Sociale, dall’esordio del 2012 fino all’ultimo album: “Turisti della democrazia” (2012); “L’Italia peggiore” (2014); “Amore, lavoro, e altri miti da sfatare” (2017); “Primati” (2018).

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