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Addio ad una grande donna italiana: il suo coraggio non sarà mai dimenticato

È morta Nara Cambi, la bambina di Campi Bisenzio che nascondeva gli ebrei in soffitta

Nara Cambi è morta all’età di 91 anni. Aveva solo 10 anni quando, insieme ai suoi genitori Luigi e Nella, contribuiva a nascondere ebrei e perseguitati politici nella soffitta della loro abitazione a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Nella piccola stanza segreta si rifugiavano fino a venti persone, stese su materassi, in attesa che passasse il pericolo. “Quando arrivavano i tedeschi, dicevo loro di nascondersi, quando erano passati dicevo che potevano uscire”, raccontava Nara in una delle sue ultime testimonianze. Anche negli anni più recenti, ospite della Rsa La Mimosa – situata a pochi metri da quella casa che un tempo offriva rifugio – i suoi ricordi erano lucidi. Era cugina del cantante fiorentino Narciso Parigi, e nonostante la distanza dal palcoscenico, la sua vita ha lasciato una traccia forte nella memoria collettiva di chi ha vissuto e tramandato la storia della Resistenza civile.

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L’infanzia tra soffitte e bombardamenti

Nara non dimenticava nulla. Parlava dei bombardamenti aerei, della fuga nelle fosse tra i campi, del freddo e delle coperte portate via di corsa, della fame che obbligava i familiari a “rubare il grano per sopravvivere”. Tutti dettagli che componevano il mosaico quotidiano della guerra. Quella vissuta da chi non combatteva con le armi, ma con la protezione, la solidarietà e la disobbedienza.

Raccontava anche della sua esperienza nelle cucine tedesche, dove venne reclutata per pelare patate: “Con me non erano cattivi, ricordo che mi regalavano le caramelle”, riporta intoscana. Parole che aggiungevano sfumature alla complessità del vissuto, lontane dalla semplificazione del bene assoluto contro il male assoluto. Nara aveva visto tutto da vicino, senza mitizzare o condannare, ma riportando la realtà di una bambina cresciuta troppo in fretta.

Una memoria silenziosa che ha resistito al tempo

Per decenni, Nara Cambi ha custodito e trasmesso quei ricordi senza cercare ribalte. Non c’erano medaglie sul petto né proclami. Solo una testimonianza silenziosa, affidata a poche interviste, raccolte da chi ha avuto il merito di ascoltare. In quelle parole non c’era retorica, ma solo verità semplice, quella che si annida nella vita quotidiana dei giusti silenziosi. Il suo nome ora si aggiunge a quelli che hanno protetto e salvato con gesti piccoli e determinanti. In quella casa a Campi Bisenzio, tra la soffitta segreta e il cortile dove si giocava nei rari momenti di pace, è rimasta una traccia indelebile di quella che è stata, per molti, una bambina-eroe. La storia di Nara Cambi è oggi più che mai attuale, perché ricorda il valore delle scelte quotidiane, quelle fatte senza clamore, che però salvano vite e cambiano il corso degli eventi. Nara se n’è andata così come aveva vissuto: con dignità e discrezione, in quella stessa terra che aveva contribuito a rendere più umana in uno dei suoi momenti più bui.

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