
La notizia di un richiamo alimentare che coinvolge uno dei marchi di caffè più diffusi ha fatto rapidamente il giro dei supermercati, sollevando un grave allarme sanitario. Non si tratta di un semplice errore di etichettatura, ma di un potenziale rischio chimico legato alla presenza di una micotossina considerata pericolosa dalle autorità europee. Qual è il lotto incriminato? E soprattutto, quali sono i rischi reali per la salute dei consumatori che hanno già gustato questa bevanda?
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Allerta alimentare: lotto di caffè Gimoka sotto accusa
La quiete degli scaffali dei supermercati è stata interrotta da un avviso di richiamo che ha messo in moto la macchina della sicurezza alimentare. Al centro della vicenda c’è il caffè macinato fresco in busta a marchio Gimoka Gusto Ricco, venduto in pacchetti preconfezionati sottovuoto da 250 grammi. L’allerta è scattata in seguito alla possibile presenza di micotossine in quantità superiori ai limiti consentiti dalla legge, un rischio che ha spinto il produttore a ritirare il prodotto in via precauzionale.
L’avviso ufficiale di richiamo, diffuso dai supermercati Penny Market dove il caffè viene commercializzato, è datato 21 novembre. La trasparenza è d’obbligo: l’azienda stessa, Gruppo Gimoka S.p.A., ha disposto il ritiro precauzionale, agendo con prontezza per tutelare i consumatori. Questo gesto solleva però interrogativi sulla filiera produttiva, soprattutto considerando che non si tratta di un episodio isolato per il noto produttore.

Il lotto interessato e il motivo del richiamo
È fondamentale identificare con precisione il prodotto interessato per garantire la sicurezza di tutti. L’oggetto dell’avviso è circoscritto a uno specifico lotto: il numero in questione è H26A, e il termine minimo di conservazione (TMC) è fissato al 26 agosto 2027. Il caffè richiamato è prodotto nello stabilimento del Gruppo Gimoka S.p.A. situato ad Andalo Valtellino, in provincia di Sondrio.
La ragione esatta del ritiro è la potenziale presenza di Ocratossina A oltre i rigorosi limiti di legge. Questa tossina, che può svilupparsi a causa della crescita di particolari muffe, è il vero elemento di preoccupazione. Già ritirate dagli scaffali, le confezioni di caffè del lotto H26A rappresentano ora un potenziale pericolo nascosto nelle dispense. Il messaggio per chi ha effettuato l’acquisto è chiaro: “Se avete comprato il caffè di questo specifico lotto, non consumatelo e riportatelo immediatamente al punto vendita per la restituzione”.
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