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Andrea Sempio, spunta un’altra intercettazione sospetta: “Mi ha chiamato e…”

C’è un nuovo tassello nel complesso mosaico del caso Garlasco. A distanza di anni dall’omicidio di Chiara Poggi, torna sotto i riflettori Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima. Questa volta al centro dell’attenzione c’è un’intercettazione risalente all’8 febbraio 2017, in cui Sempio racconta ai propri legali di aver ricevuto una telefonata “strana” da parte di un maresciallo dei Carabinieri.

«M’ha chiamato qua un maresciallo dei Carabinieri che mi dice: io so che lei aveva già parlato con l’altro, con Sapone. E mi fa: io dovrei passare lì tra mezz’oretta perché devo farle alcune domande», avrebbe detto Sempio in quel colloquio, registrato e finito ora agli atti del Riesame di Brescia. Una frase che, riletta oggi, getta nuove ombre su uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi vent’anni.

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L’avviso prima dell’interrogatorio: un’anomalia nei tempi

L’intercettazione in questione risale a due giorni prima dell’interrogatorio di Sempio a Pavia, nell’ambito della prima inchiesta a suo carico. Secondo quanto emerge dagli atti, il maresciallo lo avrebbe contattato per avvisarlo del prossimo incontro, un gesto quantomeno inconsueto in una fase così delicata di indagine. La telefonata, riportata integralmente nei documenti consegnati al Tribunale del Riesame, rappresenta un’anomalia procedurale che ha attirato l’attenzione degli investigatori di Brescia e Pavia, impegnati nell’inchiesta parallela sull’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, oggi accusato di corruzione in atti giudiziari.

Venditti, secondo l’accusa, avrebbe favorito Andrea Sempio in cambio di denaro, firmando nel marzo 2017 una richiesta di archiviazione poi accolta dal gip. Una circostanza che, unita all’intercettazione del maresciallo, ha riacceso i sospetti su un possibile sistema di protezione all’interno della procura pavese.

I rapporti con Sapone e i dubbi della Guardia di Finanza

Nei documenti depositati al Riesame, gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pavia e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano segnalano un punto oscuro. Nell’annotazione ufficiale scrivono che «non si comprende in quale occasione e per quale motivo Sempio avesse già avuto modo di parlare con il luogotenente Sapone», poiché l’invito a comparire gli fu notificato solo il pomeriggio di quello stesso giorno, l’8 febbraio 2017.

Ciò significa che il contatto tra Sempio e Sapone sarebbe avvenuto prima della notifica formale dell’indagine. Una circostanza che, se confermata, aprirebbe scenari delicatissimi sul fronte delle procedure e delle eventuali fughe di notizie. Nell’inchiesta bresciana risultano inoltre perquisiti due ex carabinieri, Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, già coinvolti nel filone su Venditti. Gli stessi investigatori sospettano che Spoto, nel pomeriggio di quel giorno, si sia trattenuto con Sempio per oltre un’ora, ponendogli “alcune domande” informali — proprio quelle a cui Sempio fa riferimento nella telefonata con il suo ex legale.

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