I video intimi tra Chiara e Stasi: chi ne era a conoscenza?
Riemerge anche un elemento già noto ma finora poco approfondito: i video a contenuto intimo scambiati tra Chiara e Stasi tramite computer. Marco Poggi dichiarò che, navigando sul PC della sorella, si era imbattuto in una conversazione privata tra i due. Dopo il funerale, fu lo stesso Stasi a confermare l’esistenza dei filmati. Quel computer – e quindi quei file – erano accessibili anche a Sempio. Alcuni sospettano che la curiosità o la frustrazione per un amore non corrisposto (o per una “invasione” della sfera di Stasi) abbiano generato tensioni o ossessioni. Una pista che potrebbe fornire un movente, seppur indiretto.

L’alibi che vacilla: lo scontrino di Vigevano e il ruolo della madre di Sempio
Il principale alibi di Andrea Sempio per la mattina del 13 agosto 2007 è rappresentato da uno scontrino di un parcheggio a Vigevano. Quel documento è stato considerato sufficiente per escluderlo dal novero dei sospettati all’epoca. Ma oggi quell’alibi è sotto revisione. Gli inquirenti sospettano che lo scontrino non lo abbia fatto Sempio, bensì sua madre, Daniela Ferrari, che potrebbe averlo coperto. Il sospetto nasce da una cella telefonica che aggancia il cellulare della donna proprio a Vigevano, dove si trovava anche un vigile del fuoco, Antonio B., con cui la donna era in contatto tramite SMS. Durante un interrogatorio, quando gli inquirenti hanno menzionato il nome del vigile, la donna ha avuto un improvviso malore. Una reazione che ha insospettito gli investigatori. Il vigile, interrogato, non ha confermato l’incontro, ma gli scambi tra le utenze lo rendono possibile. Nonostante non sia stato possibile recuperare il contenuto dei messaggi, il timing combacia con il delitto. Intanto, è in corso un nuovo studio BPA (Bloodstain Pattern Analysis) sulle tracce ematiche e sull’impronta trovata accanto al cadavere. Gli esperti nominati dalla Procura stanno analizzando: la posizione e il tipo di impronta palmare compatibile con la mano di Sempio, le sei impronte ignote trovate lungo la scala e le tracce sul portone d’ingresso. Tutti elementi finora mai attribuiti a nessuno, e che potrebbero offrire nuove risposte su chi fosse realmente nella villetta quella mattina.