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Cosa succede se si esclude la Russia da Swift: l’annuncio di Salvini

I “rivali” della Russia studiano le strategie per fermare l’avanzata russa in terra ucraina. L’ultima ipotesi riguarda il sistema di pagamento Swift. La Russia potrebbe essere esclusa, ma questo comporterebbe un danno anche per i paesi occidentali. Nel frattempo è arrivata anche l’apertura dell’Italia, ma il ministro Matteo Salvini avverte: “Ecco cosa potrebbe succedere”. (Continua dopo la foto…)

Cos’è Swift

L’ultima ipotesi studiata dall’Ucraina e dai “rivali” della Russia è quella di paralizzare la sua finanza, isolandola economicamente. La Russia sarebbe tagliata fuori dal circuito globale dei pagamenti bancari attraverso l’esclusione dallo Swift. Per chi non lo conoscesse, Swift è l’acronimo di “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication”. Esso non è nient’altro che un sistema di messaggistica sicuro, universamente accettato, che oggi costituisce lo standard per chiudere velocemente i pagamenti di beni, servizi, materie prime, prodotti energetici. Da esso passano ordini, scambi in valuta, vendite e acquisti, con oltre 11.000 aziende e istituzioni finanziarie aderenti. Una presenza in oltre 200 Paesi e un traffico di 42 milioni di messaggi al giorno.

La società cooperativa è stata fondata nel 1973 ed ha sede a Bruxelles. Per escludere la Russia da essa servirebbe una sanzione decisa della Ue, recepita poi dalla banca centrale belga, che supervisiona Swift assieme ai rappresentanti di Federal Reserve System, Bce, Banca del Giappone e altre. Tale decisione avrebbe sicuramente un potenziale devastante per l’economia del Paese, ma isolare la Russia sui mercati finanziari e commerciali avrebbe pesanti ripercussioni internazionali. Anche l’Italia potrebbe esserne coinvolta. (Continua dopo la foto…)

L’annuncio di Salvini

Isolare la Russia economicamente potrebbe essere un’ipotesi, ma – come spesso avviene – ogni azione presuppone una reazione. È stato il leader della Lega Matteo Salvini di recente a lanciare l’allarme: “Bisogna valutare tutto fino in fondo, perché se impedisci pagamenti tra banche, noi non abbiamo più il gas. Per fermare la guerra vale tutto e tutti i mezzi necessari vanno messi in campo, ma un conto è bloccare i patrimoni degli oligarchi, dei politici e dei guerrafondai. Se sospendiamo i pagamenti l’Italia rimane senza gas e poi bisogna correre ai ripari”. Il premier della Lega ha poi aggiunto: “Se l’Italia è dipendente per metà dalle forniture di gas dalla Russia, cerchiamo di fare tutto il possibile senza lasciare milioni di italiani al freddo e senza costringere l’Italia al blackout. Vanno bene le sanzioni, però senza essere autolesionisti. Devono punire chi ha voluto e chi porta avanti la guerra – ha spiegato ancora – Se le sanzioni vanno a colpire la povera gente, in Russia e anche in Italia, bisogna usare la testa”.

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