Le banche italiane sono a rischio. Un gruppo hacker potrebbe aver scoperto un modo per svuotare i conti correnti. Nei giorni scorsi ha attaccato i portali di Senato, ministero della Difesa, Iss e Aci. Adesso nel mirino potrebbero esserci le banche. Sarebbe una pessima notizia per tutti i risparmiatori italiani. In questo articolo vi sveliamo tutti i dettagli in merito a questa terribile notizia. (Continua dopo la foto…)
Banche italiane a rischio
Terribile notizia per i risparmiatori italiani. Le nostre banche sono a rischio. Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo hacker filo-russo ha attaccato i portali di Senato, ministero della Difesa, Iss e Aci. Adesso nel mirino potrebbero esserci le banche. I rivali della Russia, infatti, hanno colpito in primis le ricchezze dei magnati russi per contrastare l’avanzata di Putin e del suo popolo. La vendetta, però, potrebbe essere servita molto presto. Le banche potrebbero essere a rischio. Si spera che l’attacco hacker si sia fermato ai portali sopracitati. (Continua dopo la foto…)
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L’obiettivo degli hacker
Dopo l’attacco ai portali di Senato, ministero della Difesa, Iss e Aci, il collettivo filo russo Killnet potrebbe mettere nel mirino le banche italiane, oltre alle società di Borsa e assicurative. Potrebbe essere una sorta di vendetta dopo quanto fatto agli oligarchi” russi, colpiti in modo diretto dalle sanzioni comminate loro dall’Unione europea. Gli hacker potrebbero avere come obiettivo quello di penetrare nei sistemi informatici di banche e istituti di credito in cui si trovano congelati i beni dei magnati russi e spostare il denaro, oppure impedirne il blocco.
Lo scorso 7 marzo, Banca d’Italia, Consob, l’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni e l’Unità di Informazione Finanziaria hanno lanciato l’allarme: “Si raccomanda ai soggetti vigilati di esercitare la massima attenzione con riferimento al rischio di attacchi informatici, di intensificare le attività di monitoraggio e difesa in relazione a possibili attività di malware e di adottare tutte le misure di mitigazione dei rischi che si rendano necessarie”.