Bara si apre durante il funerale: lo choc dei familiari
Arlene, una delle figlie dell’84enne defunta ha raccontato l’inizio dell’incubo della sua famiglia al Daily Mail: «Quando mio fratello e le mie sorelle sono saliti per andare a trovare la salma nella cappella del riposo, non era nemmeno vestita. Aveva l’acqua che le colava dal naso e dalle orecchie. Ovviamente mia sorella era inorridita e lui, l’impresario delle pompe funebri, non ci aveva nemmeno avvertiti».
Sempre secondo quanto riportato dalla famiglia della defunta, il momento più choccante è accaduto il giorno del funerale. Un primo momento di sconforto è arrivato durante il tragitto quando l’auto che trasportava Edith si è guastata costringendo una sosta imprevista. Poi, una volta arrivati al cimitero, il momento da incubo: il coperchio della bara si è sollevato.
“Abbiamo esclamato ‘La bara si sta aprendo!’ – ha raccontato la figlia di Edith, Arlene. – e l’uomo l’ha aggiustata, ma il terrore delle persone che erano lì è stato assolutamente scioccante. È stato come vivere in un film dell’orrore». Secondo quanto riportato da “Il Mattino”, l’impresa funebre avrebbe offerto un rimborso parziale alla famiglia, ma i figli hanno sostenuto che questo non compenserebbe il modo in cui la madre è stata trattata. Dal suo canto l’impresa si difende. (Continua a leggere dopo la foto…)
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La difesa dell’impresa funebre
Un portavoce ha difeso l’azienda di pompe funebri riportando la sua opinione alla stessa testata: il Daily Mail. Da quanto riferito le critiche che Arlene e i fratelli hanno mosso contro di loro sono eccessive e rovinano la loro reputazione sul territorio. «Essendo un servizio funebre indipendente a conduzione familiare, con stretti legami con la nostra comunità, la nostra reputazione è fondamentale per noi. – ha detto i referente – La nostra attività è gestita secondo i più alti standard professionali, come si evince dalla nostra valutazione 5/5 sulla Guida alle pompe funebri, dalle numerose recensioni positive su Google e dalle nostre testimonianze online. (…)Quando non raggiungiamo gli standard elevati che ci siamo prefissati, siamo proattivi e rapidi nel risolvere la situazione in modo soddisfacente per il nostro cliente.» ha concluso.