Il comandante del Bayesian indagato
“James Cutfield è molto provato da tutta questa vicenda“, ha detto ieri all’Adnkronos l’avvocato Giovanni Rizzuti del foro di Palermo. “È, però, deciso a difendersi dalle accuse che gli vengono rivolte dalla Procura. Stiamo valutando se rispondere o meno alle domande. La nostra è una scelta tecnica”, aggiunge l’avvocato Rizzuti. Il comandante neozelandese James Cutfield è accusato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo e al momento non è ancora a conoscenza degli esiti degli accertamenti fatti fino a questo momento dalla procura guidata da Ambrogio Cartosio.
Alle domande dei giornalisti in conferenza stampa – tenuta il 24 agosto – il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha risposto: “I membri dell’equipaggio non sono stati sottoposti ad alcoltest e drug test” perché “erano molto provati sotto choc e necessitavano di cure”.Tra i punti chiave dell’inchiesta, c’è la ricostruzione degli orari. “La sola allerta che risulti lanciata dall’equipaggio è quella del razzo d’emergenza, alle 4.38, quando ormai il veliero si era inabissato sul fondale”, hanno spiegato ancora i magistrati. Eppure alle 4 il superyacht era già al buio, segno che l’acqua aveva raggiunto i punti nevralgici dell’imbarcazione. Perché è passato così tanto tempo? L’inchiesta dovrà rispondere anche a questa domanda. (continua dopo la foto)
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Indagato anche il vice
Indagato anche il primo ufficiale, Tijs Koopman. Le nuove iscrizioni sarebbero un atto dovuto, per dare agli indagati la possibilità di nominare consulenti e periti per partecipare agli atti irripetibili, a partire dalle autopsie delle sette vittime: sei passeggeri, tra cui il tycoon Mike Lynch e la figlia Hannah di 18 anni, e il cuoco Thomas Recaldo, 59 anni di Antigua, unico membro dello staff che non ce l’ha fatta. Quindici invece i sopravvissuti: nove membri dell’equipaggio e sei passeggeri, tra cui Angela Barcares, moglie del magnate britannico morto e titolare della società cui sarebbe intestato lo yacht.