
Un bimbo di appena 6 mesi è stato salvato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo essere arrivato in pronto soccorso con sintomi gravissimi. La vicenda si è conclusa con un lieto fine grazie a una diagnosi tempestiva, alla prontezza dei medici e a una vera e propria corsa della polizia che ha trasportato l’antidoto per oltre 800 chilometri fino a Bari. Oggi il piccolo è tornato a casa con i genitori, completamente guarito. Ma cosa aveva mangiato?
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La diagnosi e i sintomi che hanno allarmato i medici
Tutto è iniziato lo scorso 22 settembre, quando il bambino è stato portato al pronto soccorso con un quadro clinico allarmante: paralisi delle pupille, scarsa reattività agli stimoli e debolezza muscolare progressiva. Elementi che hanno fatto sospettare subito ai sanitari un caso di botulismo infantile, una patologia rara ma estremamente pericolosa.
Il piccolo è stato preso in carico dagli infettivologi e sottoposto immediatamente agli accertamenti. Nel giro di poche ore è stata coinvolta la Control room dell’azienda ospedaliero-universitaria barese, che ha attivato l’Istituto Superiore di Sanità e il Centro antiveleni di Pavia per ottenere il siero antibotulinico.

La corsa del siero da Pavia a Bari
Una volta reperito, il prezioso antidoto è stato affidato alla Polizia di Stato, che ha organizzato un trasferimento urgente verso Bari. Una staffetta di oltre 800 chilometri che si è conclusa in meno di 24 ore dalla diagnosi.
Nel frattempo, il bimbo era stato trasferito in terapia intensiva neonatale, pronto a ricevere la terapia salvavita. La rapidità dell’operazione è stata decisiva: il siero è stato somministrato appena in tempo, evitando complicazioni irreversibili. Come ha fatto il bimbo a contrarre il botulismo infantile?
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