
Un bambino di appena un anno si trova ricoverato in condizioni critiche presso il reparto di Nefrologia pediatrica dell’Azienda ospedaliera di Padova. Le sue gravi condizioni sarebbero collegate al consumo di formaggi prodotti con latte crudo, che avrebbero provocato la comparsa della Sindrome emolitico-uremica (Seu), una patologia rara ma estremamente pericolosa nei bambini.
La vicenda ha destato forte preoccupazione, riportando al centro dell’attenzione il dibattito sui rischi legati al consumo di latte crudo e dei suoi derivati, soprattutto nei più piccoli.
Leggi anche: Bimbi volati dall’auto in corsa, ora la verità: cosa facevano il padre e la madre
Leggi anche: Malore dopo il tuffo in mare, muore 53enne in spiaggia: la tragedia davanti a tutti

L’origine dell’infezione
Secondo le prime indagini, l’infezione sarebbe stata causata da ceppi di Escherichia coli (Stec), un batterio che produce la tossina Shiga, capace di contaminare alimenti di origine bovina. Dopo un periodo di incubazione di pochi giorni, il bambino ha sviluppato sintomi severi che hanno richiesto un intervento medico urgente.
La Seu, oltre a essere la principale causa di insufficienza renale acuta in età pediatrica, può evolvere rapidamente e comportare conseguenze gravissime, fino al decesso.
Perché il latte crudo è considerato rischioso
«Il latte crudo e i suoi derivati, come alcuni formaggi tipici, possono trasmettere l’infezione in casi non frequenti — spiega Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Dolomiti —. Nell’adulto ha spesso scarsa rilevanza clinica, ma nei bambini piccoli può provocare enterite emorragica o Seu. È sufficiente una minima quantità di alimento contaminato. Per questo motivo nei punti vendita ci sono cartelli che raccomandano ai genitori di non somministrare ai bambini prodotti a base di latte crudo».
I prodotti a base di latte crudo possono contenere microrganismi patogeni che vengono eliminati solo attraverso la pastorizzazione. In Italia, pur essendo la vendita di latte crudo regolamentata e accompagnata da avvertenze, persistono casi di consumo tra fasce vulnerabili della popolazione, come bambini e anziani. L’infezione da Escherichia coli può avere esiti particolarmente gravi e, nei casi più severi, provocare complicanze neurologiche o la necessità di terapie intensive prolungate.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva