Un caso molto complesso
Bozzoli, come riportato da Leggo, è stato sistemato in una cella singola e sorvegliato a vista. Una scelta effettuata subito dopo l’immatricolazione e la visita medica che Bozzoli ha sostenuto dopo essere entrato a Canton Mombello alle 22.23. Su Leggo si legge che l’uomo “era sotto choc e la scelta della Sorveglianza a vista – con un agente fisso che lo ha controllato tutta notte – sarebbe stata dettata per il pericolo che potesse compiere atti autolesionistici per lo sconforto che ha espresso al suo ingresso nel carcere cittadino”. (Continua a leggere dopo le foto)
Dopo l’arresto Bozzoli avrebbe raccontato che era sua intenzione scrivere una lettera agli avvocati, alla famiglia e ai magistrati per professarsi ancora una volta innocente in merito all’omicidio dello zio Mario. Gli inquirenti potrebbero sentirlo nei prossimi giorni in merito alla latitanza durata quasi due settimane. La sua è stata una fuga lunga quanto misteriosa. Tutti lo davano in fuga, magari in Sudamerica o in Nordafrica, ma la realtà era molto più semplice: Bozzoli era tornato a casa e si nascondeva nella sua villa.