Il rapporto umano con i giocatori
Uno degli aspetti più ricordati di Åge Hareide è la sua filosofia umana. Al centro del suo metodo c’era l’idea che ogni atleta dovesse essere considerato prima di tutto come persona. Secondo molte testimonianze, la sua forza era la capacità di ascoltare e di creare fiducia all’interno del gruppo.
Correttezza e rispetto erano per lui condizioni imprescindibili per ottenere risultati. Questo approccio ha contribuito a costruire legami duraturi con i giocatori, in particolare durante l’esperienza alla guida della Danimarca, dove ha rafforzato il senso di appartenenza e l’identità della squadra.

Il cordoglio di Schmeichel ed Eriksen
Tra i messaggi più significativi spiccano quelli di Kasper Schmeichel e Christian Eriksen. Il portiere danese ha ricordato Hareide come l’uomo che ha costruito uno spirito di squadra fondato sulla fiducia reciproca, sottolineandone la grandezza umana oltre che professionale.
Anche Eriksen ha espresso pubblicamente il proprio cordoglio, ringraziando il tecnico per il sostegno ricevuto e per la dedizione mostrata verso il calcio danese. Le loro parole riflettono il sentimento diffuso nel movimento scandinavo, che vede in Hareide una figura determinante per la crescita tecnica e umana di molti atleti.
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Un’eredità che va oltre il risultato sportivo
La scomparsa di Åge Hareide lascia un’eredità che va oltre trofei e classifiche. Il suo insegnamento si riflette nei valori trasmessi: rispetto, serietà professionale, attenzione alle persone. In un calcio sempre più frenetico, la sua figura resta un esempio di equilibrio.
Il mondo del calcio lo saluta come uno dei protagonisti più credibili degli ultimi decenni, consapevole che il suo contributo non può essere misurato solo con i numeri. La sua impronta resterà viva nelle carriere di chi ha avuto la possibilità di essere guidato da lui.