
Calcio italiano in lutto, addio a una vera leggenda: ha fatto la storia – Si è spento a soli 55 anni, dopo una lunga malattia, Carlo Ricchetti, storico attaccante della Salernitana negli anni ’90 e protagonista delle più belle pagine della storia granata. Un male incurabile lo ha portato via troppo presto, lasciando un vuoto profondo non solo nel cuore dei tifosi, ma in tutto l’ambiente calcistico che lo aveva conosciuto e amato per la sua umanità, la sua eleganza e la sua dedizione al gioco.

Calcio italiano in lutto, addio a una vera leggenda: ha fatto la storia
Soprannominato “il re del taglio” per i suoi movimenti intelligenti e per l’abilità nel trovare gli spazi giusti in area, Ricchetti ha vestito la maglia della Salernitana dal 1993 al 1999, disputando 140 partite e segnando 25 gol. Con lui in campo, la squadra allenata da Delio Rossi visse un periodo irripetibile: la promozione in Serie B nel 1994 dopo la vittoria ai playoff contro la Juve Stabia e, quattro anni più tardi, lo storico ritorno in Serie A nel 1998, a cinquant’anni dall’ultima volta. Quella Salernitana era un gruppo di uomini veri, legati alla maglia e alla città, e Ricchetti ne fu una delle anime. Dopo l’esperienza in Campania, l’attaccante proseguì la carriera con le maglie di Cesena, Foggia, Nardò, Potenza, Juve Stabia e Angri, mantenendo sempre la stessa professionalità e passione.

Dalla panchina al vivaio: una seconda vita da allenatore
Appesi gli scarpini al chiodo, Ricchetti non si allontanò mai davvero dal calcio. Nel 2005-2006 tornò a casa, nella sua Salernitana, per allenare la formazione Berretti, e da lì cominciò una nuova carriera tecnica.
Collaborò con le giovanili di Foggia e Reggina, e fu viceallenatore di ex compagni come Roberto Breda e Mirko Cudini, lavorando tra Latina, Ternana, Virtus Entella, Perugia, Sicula Leonzio e Bisceglie. Sempre discreto, sempre leale, sempre appassionato: così lo ricordano tutti.
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