
Calcio sotto shock, addio alla figlia giovanissima dell’allenatore – La comunità sportiva e la cittadinanza di Pistoia sono state scosse da una tragedia che ha colpito una famiglia molto conosciuta nel mondo del calcio. Una ragazza di appena 20 anni, affetta da una grave cardiopatia congenita sin dalla nascita, è deceduta dopo un improvviso aggravamento delle sue condizioni. Il peggioramento si è verificato tra la notte e la mattina di venerdì: la giovane è stata trasportata d’urgenza in ospedale, ma ogni tentativo di salvarla si è rivelato vano. Il decesso è avvenuto nel primo pomeriggio, lasciando nello sconforto quanti le erano vicini.

Calcio sotto shock, addio alla figlia giovanissima dell’allenatore
La vittima è Maria Ferro, figlia di Marco Ferro, ex attaccante e attuale allenatore molto stimato nell’ambiente calcistico locale. Maria aveva scelto di raccontare la propria difficile esperienza con la malattia in un libro autobiografico, pubblicato nel 2019 e intitolato “Io sorrido”. L’opera, attraverso la narrazione del padre, esprimeva la trasformazione della sofferenza in una forza capace di rafforzare il legame familiare, affrontando tematiche come dolore, resilienza e speranza.
La notizia della sua morte ha rapidamente fatto il giro dell’ambiente sportivo e non solo, generando numerosi messaggi di cordoglio e vicinanza. Tra i primi ad esprimere il proprio dolore, la Sestese Calcio, squadra nella quale Marco Ferro ricopre il ruolo di allenatore, con un comunicato ufficiale rivolto all’intera famiglia: “La Sestese tutta è vicina al proprio allenatore Marco Ferro e alla sua famiglia per il grave lutto che l’ha colpito”. Anche la Lucchese Calcio si è unita al cordoglio con un messaggio pubblico su Facebook, sottolineando il valore umano e professionale di Marco Ferro e la sua importanza per il gruppo.

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Il legame che unisce la famiglia Ferro all’ambiente sportivo è stato testimoniato da numerose manifestazioni di affetto e solidarietà, che hanno messo in luce l’impatto profondo della vicenda. Il club rossonero, durante il ritiro all’Albergo Santa Barbara di Montecatini, dove Marco Ferro lavora, ha voluto dedicare parole significative in occasione di questa perdita: “La Lucchese Calcio si stringe con affetto attorno a Marco Ferro per la tragica scomparsa della figlia Maria. In questo momento di immenso dolore, tutta la Lucchese, squadra, staff, dirigenza e società, si unisce con commozione al dolore di Marco e della sua famiglia. A lui va il nostro più sincero abbraccio”. Queste dichiarazioni sono la dimostrazione di un legame autentico e di una presenza viva di Marco Ferro nella vita sportiva locale.

Il racconto della malattia e la forza della famiglia
Il percorso di Maria Ferro è stato segnato da una lotta costante contro una patologia rara che ha richiesto coraggio e determinazione. Il libro “Io sorrido” rappresenta una testimonianza importante non solo per la famiglia, ma anche per chi si trova a vivere situazioni simili. L’opera mette in evidenza il ruolo fondamentale dell’amore e dell’unione familiare nell’affrontare prove così dure, offrendo uno spunto di riflessione sulla capacità umana di resistere di fronte alle avversità. Proprio grazie alla sua testimonianza, Maria era diventata un punto di riferimento per altre persone affette da malattie congenite o croniche, ispirando con la sua forza d’animo e la sua capacità di sorridere nonostante le difficoltà. Il suo messaggio, diffuso anche attraverso eventi pubblici e incontri nelle scuole, ha lasciato un segno positivo nella comunità e nel panorama sociale locale.
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