
Un pomeriggio apparentemente ordinario si è trasformato in un incubo per una docente di scuola media italiana, vittima di una violenta aggressione verbale nei corridoi dell’istituto dove insegna. L’episodio, che ha visto coinvolta la professoressa Francesca Pennetta, ha avuto origine da una richiesta apparentemente innocua; ciò che sarebbe dovuto essere un semplice chiarimento tra genitore e insegnante si è rapidamente mutato in un scontro acceso e minacce gravi. La vicenda ha sollevato nuovamente il tema della vulnerabilità del personale scolastico e della necessità di rafforzare le misure di tutela per chi svolge questa professione.

Dal confronto alla violenza: caos a scuola
L’incresciosa vicenda è stata ricostruita da un articolo del Corriere della Sera. L’incontro tra la docente e la madre dell’alunna, convocato con la motivazione di una “urgenza”, si è rivelato essere solo il pretesto per un attacco frontale. Il motivo scatenante? Il rispetto di una regola interna sulla permanenza in classe, che non ha permesso alla studentessa di allontanarsi per andare in bagno fuori dagli orari consentiti. Da quel momento, la situazione è precipitata, costringendo la professoressa a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per salvaguardare la propria incolumità.

Docente minacciata a scuola: non un episodio isolato
L’aggressione ha lasciato scosso tutto l’ambiente scolastico, generando un clima di preoccupazione tra colleghi e studenti. Numerosi sono stati i segnali di solidarietà espressi dai colleghi della docente, che hanno sottolineato come episodi di intimidazione e minacce sembrino purtroppo diventate più frequenti nelle scuole italiane. L’episodio è diventato un caso emblematico del crescente disagio vissuto dal personale docente, spesso lasciato solo a fronteggiare situazioni di rischio e conflitto.
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