
L’ex leader francese Nicolas Sarkozy si trova rinchiuso nel penitenziario La Santé, a Parigi, dopo la condanna a cinque anni per associazione a delinquere legata al presunto finanziamento libico della campagna del 2007. Tra pochi giorni, il 10 novembre, la corte d’appello esaminerà la sua richiesta di scarcerazione. Tuttavia, le notizie che filtrano dalla cella sull’ex presidente — uno scenario che raramente ha coinvolto politici di tale calibro — hanno catalizzato attenzione e preoccupazione in tutta la Francia. Dopo le testimonianze sugli insulti, arriva una nuova indiscrezione su una decisione personale presa da Sarkozy per sopravvivere alla difficile convivenza dietro le sbarre.

Nicolas Sarkozy: l’incarcerazione che ha scioccato la Francia
La detenzione dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, condannato a 5 anni per aver provato a ottenere finanziamenti illeciti dal regime del dittatore libico Muammar Gheddafi, rappresenta un momento storico senza precedenti: mai un presidente della Repubblica francese era finito in carcere. Alla pena si aggiungono una multa da 100 mila euro, l’ineleggibilità e l’interdizione dai diritti civili per cinque anni.
Sarkozy ha commentato così: “Hanno voluto farmi sparire e questo mi fa rinascere”. L’arrivo alla Santé, documentato in video mentre l’ex capo dell’Eliseo camminava verso il penitenziario affiancato dalla moglie Carla Bruni, ha scosso un Paese già polarizzato. Nelle strade e nelle redazioni ci si interroga sulle sorti di un uomo che ha segnato la politica internazionale degli ultimi due decenni.


Prima notte nel carcere La Santé: insulti e minacce al grido dei detenuti
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la sua prima notte in cella è stata un assalto sonoro: detenuti che urlavano, minacciavano e insultavano l’ex presidente, impedendogli di dormire. Alcuni avrebbero addirittura trasmesso la scena in diretta sui social.
Marine Le Pen ha denunciato l’accaduto su X: “Non ho il minimo dubbio che alcuni debbano compiacersi di questa situazione. Ma voglio credere che milioni di francesi provino come me, disgusto. Non dispiaccia all’estrema sinistra no, Nicolas Sarkozy, rinchiuso in carcere preventivo non è un detenuto come gli altri”. Parole che rivelano un clima incandescente: parte del Paese applaude la giustizia, un’altra teme un’inutile gogna mediatica contro chi un tempo rappresentava la Francia all’estero. Nelle ultime ore sono usciti ulteriori dettagli sulla vita in cella di Sarkozy il quale avrebbe preso una decisione particolare.
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