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Alessandro Impagnatiello, la richiesta sconvolgente dal carcere: italiani senza parole

Caso Giulia Tramontano, richiesta dal carcere di Alessandro Impagnatiello

Social. Caso Giulia Tramontano, la richiesta dal carcere di Alessandro Impagnatiello. Giulia Tramontano aveva 29 anni, era al settimo mese di gravidanza ed è morta per mano del suo fidanzato. È l’ennesimo femminicidio che si consuma nel Nostro Paese. Alessandro Impagnatiello è il fidanzato omicida. Lei lo aveva da poco scoperto condurre una doppia vita ed aver messo incinta, oltre a Giulia, anche l’amante che però aveva perso il bambino. Una storia complessa che sembra la trama di un film, ma purtroppo è tutto vero e ora Alessandro Impagnatiello ha fatto anche una richiesta sconvolgente dal carcere: ecco le sue parole. (Continua a leggere dopo la foto)

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Caso Giulia Tramontano, la richiesta dal carcere di Alessandro Impagnatiello

Sta facendo discutere in queste ore una particolare rchiesta arrivata dal carcere di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso la fidanzata, Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. L’uomo, attraverso i suoi legali, avrebbe chiesto di vedere suo filgio di 8 anni. Una richiesta su cui ha speso parola anche Paolo Crepet, che è intervenuto su La Stampa. Lo psichiatra ha dichiarato: “Quel bambino che ha già l’età per capire un ragionamento, va innanzitutto tutelato. E lo si può tutelare soltanto raccontandogli tutta, dico tutta, la verità. Ovvero che suo padre ha ucciso la sua compagna e il suo fratellino, perché di questo si tratta”. Secondo Crepet, Impagnatiello starebbe chiedendo di vedere il figlioletto “con tutta probabilità perché si tratta di una strategia, magari concordata con i suoi legali. Inoltre, dato che questo soggetto ha trascorso la vita a manipolare qualsiasi cosa, potrebbe pensare che chiedere di incontrare il figlio sia una mossa che gli restituisce un’immagine seppur residua di umanità”. (Continua a leggere dopo le foto)

Il commento del noto psichiatra

Secondo la Procura non c’è stata premeditazione, lo psichiatra Paolo Crepet, alle pagine de La Stampa, ha dichiarato di non essere d’accordo: “Penso il contrario. Lo provano i comportamenti, la freddezza, l’assenza di pentimento, il fatto di essere corso subito dall’altra donna. Di base c’è un solo sentimento che ha armato la sua mano: l’indifferenza, l’insensibilità. Sa che cosa diceva il grande Elias Canetti? “A casa dell’assassino non ci sono fiori””. Poi nel commentare le parole della pm Letizia Mannella, ha aggiunto: “Ha fatto benissimo. Ma io mi spingerei oltre. Andatevene alla prima minaccia di violenza. Alla prima mancanza di rispetto, al primo insulto vero, al primo piatto scagliato in cucina o vaso tirato contro la parete. Perché dopo il bicchiere c’è il servizio, e poi c’è lo schiaffo e poi ad andare in frantumi sarete voi”.

L’autopsia sul corpo della ragazza sarà effettuata probabilmente domani, martedì 6 giugno 2023. Poi saranno organizzati i funerali, che si terranno a Sant’Antimo, in provincia di Napoli, paese dove Giulia Tramontano è cresciuta e dove vive la sua famiglia.

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