Il ruolo della Banda della Magliana e i nuovi sospetti
Le rivelazioni rilanciano anche il coinvolgimento della Banda della Magliana, elemento già al centro di numerose piste. Durante la trasmissione è intervenuta anche la famiglia di Marco Sarnataro, presunto esecutore materiale del rapimento. Il fratello ha dichiarato: “Sabrina Minardi non era una scema. Il 50% di quello che ha detto è vero”. Il padre di Sarnataro, prima di morire, avrebbe confessato che il figlio era coinvolto nel rapimento, mentre due amici di Emanuela lo avrebbero riconosciuto come il ragazzo che la seguiva nei giorni precedenti alla scomparsa.
Un’identificazione che, se confermata, darebbe ulteriore consistenza alla pista già tracciata da Minardi. La zona dove sarebbero avvenuti alcuni dei passaggi chiave – tra piazza Risorgimento e via Angelico – è la stessa dove è previsto il nuovo sit-in in memoria di Emanuela.
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L’appello di Pietro Orlandi: “Continueremo a cercare la verità”
A chiudere il cerchio su questa ennesima, drammatica pagina, ci pensa Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che ha rilanciato l’appuntamento del 21 giugno in piazza Risorgimento: “Ci ritroviamo anche quest’anno per continuare a pretendere verità e giustizia per Emanuela, a 42 anni dal suo rapimento”. La speranza è che il tempo non cancelli il desiderio di verità. E che la voce, finalmente ascoltata, di un’amica che ha trovato il coraggio dopo quattro decenni, contribuisca a gettare nuova luce su uno dei più intricati e dolorosi misteri italiani.