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Caso Resinovich, il colpo di scena dopo anni di indagini

Com’è morta Liliana

Secondo le conclusioni della perizia di 235 pagine eseguita sul corpo di Liliana Resinovich, firmata dall’anatomopatologo forense Cristina Cattaneo, sarebbe totalmente da escludere il suicidio, ovvero l’ipotesi emersa in un primo momento. Nel rapporto, viene precisato che la vittima sarebbe morta per “una asfissia meccanica esterna”, quindi strangolamento, che sarebbe avvenuto o subito dopo o contemporaneamente a un’aggressione, “lesività di natura contusiva”, ovvero, per esempio “afferramenti, urti, compressioni, pugni e graffi”, riporta Fanpage.

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L’indagine sulla go pro di Sebastiano Visintin

Non sono stati raccolti elementi significativi neppure tramite l’analisi della Go Pro appartenente a Sebastiano Visintin. Il marito di Liliana e attualmente indagato, aveva installato la videocamera sulla sua bicicletta e aveva ripreso il percorso fatto dall’uomo dalle 12.16 alle 13.33 del giorno della scomparsa della moglie: i filmati non hanno evidenziato novità.

I suoi legali hanno dichiarato: “Sembra che le indagini abbiano preso una direzione contro l’indagato e non a favore della verità. Il nostro timore è che alla fine se non emergeranno sufficienti elementi per sostenere un giudizio, la Procura chiederà l’archiviazione, ma sotto il profilo storico il nostro assistito resterà un indagato. Paradossalmente sarebbe meglio andare a giudizio e uscirne assolti”.

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