
Caso Yara, Bossetti al ‘settimo cielo’: l’annuncio dell’avvocato. Cosa succede – Dopo anni di attese, insistenze e battaglie legali, la difesa di Massimo Bossetti ha finalmente ottenuto il materiale più delicato dell’intera vicenda giudiziaria: l’hard disk che contiene le copie delle analisi genetiche di circa 25mila profili di Dna, raccolti nel corso delle indagini sull’omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate di Sopra nel 2010. Un archivio enorme, complesso, che gli avvocati considerano la chiave per verificare se l’identificazione del muratore di Mapello come “Ignoto 1” presenti margini di errore. Come racconta Fanpage.it, si apre ora una fase lunga e tecnica, che potrebbe durare mesi.


Caso Yara, Bossetti al ‘settimo cielo’: l’annuncio dell’avvocato. Cosa succede
“Ci sarà una lunga fase di studio su ogni risultato delle indagini genetiche”, ha spiegato a Fanpage.it Claudio Salvagni, difensore di Bossetti. Il team lavorerà su tabelle, referti, comparazioni e incrociando campioni che negli anni scorsi non erano disponibili nel fascicolo processuale. Secondo il legale, già nel 2019 emerse che all’ospedale San Raffaele esistevano ulteriori campioni analizzabili, dettaglio che la difesa definisce “rilevante”, visto che nel processo era stato affermato il contrario. L’obiettivo, dice Salvagni, è chiaro: “Capire se emergono altre anomalie nella ricostruzione genetica”.

Revisione del processo? “Solo se ci saranno nuovi elementi”
L’avvocato tiene a precisarlo: finora la revisione non è mai stata chiesta. Una puntualizzazione necessaria, dice, perché “in alcuni articoli sono uscite notizie non vere”. La linea è netta: la revisione sarà presa in considerazione solo se dal nuovo materiale dovessero emergere elementi inediti e utili a sostenere l’innocenza del muratore, condannato definitivamente all’ergastolo per la morte della tredicenne. “Prima occorre studiare tutto, con precisione”, ribadisce Salvagni.
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