Social. Caso Yara, Roberta Bruzzone spiega perché Bossetti è il colpevole. Yara Gambirasio è scomparsa il 26 novembre 2010 ed è stata ritrovata assassinata il 26 febbraio 2011. Il relativo procedimento giudiziario si è concluso il 12 ottobre 2018 con la condanna definitiva all’ergastolo di Massimo Bossetti, operaio edile di Mapello, il cui movente sarebbe stato un’aggressione sessuale. La crimonologa Roberta Bruzzone, autrice del libro “Yara: autopsia di una indagine”, ha commentato a Fanpage.it alcuni dei passaggi della serie disponibile su Netflix dal 16 luglio “Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio”. (Continua a leggere dopo le foto)
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Caso Yara, Roberta Bruzzone spiega perché Bossetti è il colpevole
Roberta Bruzzone, autrice del libro “Yara: autopsia di una indagine”, ha commentato a Fanpage.it alcuni dei passaggi della serie disponibile su Netflix dal 16 luglio “Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio”, che ha riacceso i riflettori sul caso della 13enne di Brembate di Sopra, scomparsa nel novembre del 2010 e trovata cadavere tre mesi dopo a Chignolo d’Isola. Per il delitto è stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti. Sentenza sulla quale in molti hanno avanzato dei dubbi, soprattutto gli avvocati della difesa.
La criminologa, invece, rispetto ad altri non sembra avere dubbi: “Per me Bossetti è colpevole al di là di ogni ragionevole e irragionevole dubbio. Lui Yara non la conosceva e il Dna trovato sulle mutandine della ragazza è il suo. Bossetti ha rifatto gli esami due volte e poi in carcere si è fatto prelevare in maniera volontaria un ulteriore campione. Sono tutti omogenei e non c’è nessuna possibilità di errore. Non ha mai confessato perché avrebbe dovuto dire anche perché l’ha uccisa”.
“Scopriamo altri dettagli nella pagina successiva”