Nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 novembre, l’area dei Campi Flegrei è stata interessata da una nuova scossa di terremoto, confermando la fase di intensa attività sismica che coinvolge la zona. La scossa, registrata alle 4:24 dall’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, ha avuto una magnitudo di 2.4, con epicentro situato tra Cigliano e via Campana e ipocentro a circa due chilometri di profondità.
Leggi anche: Meteo, arriva il freddo vero e ci sarà da tremare: temperature giù fino a 2 gradi, ecco quando


Sciame sismico: oltre quaranta eventi in venti ore
L’evento si inserisce in una sequenza di sciame sismico iniziata nella mattinata di ieri, 20 novembre, alle 11:36. Da allora, sono state rilevate 42 scosse nell’arco di circa 20 ore, tutte monitorate in tempo reale dall’Osservatorio Vesuviano. La magnitudo massima osservata è stata di “Md = 2.7 ± 0.3”, confermando una situazione di costante attività all’interno del sistema geologico dei Campi Flegrei.
Odore di zolfo avvertito in vasta area dopo le scosse
Anche se non sono stati segnalati danni a persone o edifici, la frequenza degli eventi ha portato le autorità a mantenere elevata la vigilanza e a fornire continui aggiornamenti alla cittadinanza. Un elemento distintivo della notte è stato il forte odore di zolfo percepito da molti residenti, sia nella zona rossa dei Campi Flegrei che in diversi quartieri di Napoli, tra cui Bagnoli, Fuorigrotta, Vomero, Montecalvario e Capodimonte.
Il caratteristico sentore di “uova marce” è attribuito all’emissione dei gas fumarolici, fenomeno collegato alla dinamica bradisismica che, negli ultimi mesi, ha subito una nuova accelerazione. Secondo gli esperti, il ristagno dell’aria nelle prime ore del mattino ha favorito la diffusione degli effluvi, rendendo il fenomeno percepibile anche a distanza dall’epicentro.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva