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Certificati di malattia, cambia tutto: a cosa fare attenzione

Il sistema dei certificati di malattia si prepara a una svolta che promette di incidere sul rapporto tra cittadini, medici e pubblica amministrazione. Una modifica normativa appena pubblicata apre a nuove modalità di rilascio, ma introduce anche passaggi obbligati e punti di attenzione che rischiano di creare confusione tra lavoratori e professionisti sanitari. La parola chiave è semplificazione, ma l’applicazione concreta non è immediata.

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La novità del DDL semplificazioni: certificati anche in televisita

Dal metà dicembre 2025, con l’entrata in vigore del DDL semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale, i medici di medicina generale potranno rilasciare certificati di malattia tramite televisita, equiparandoli a quelli emessi dopo una visita in presenza. La previsione è contenuta nell’articolo 58 del provvedimento.

La norma elimina l’obbligo di visita ambulatoriale o domiciliare nei casi in cui il medico, sulla base della valutazione clinica a distanza, ritenga sufficiente il contatto da remoto. L’obiettivo dichiarato è ridurre la burocrazia e alleggerire il carico organizzativo degli studi medici, evitando accessi non necessari.

Telecertificazione non immediata: cosa manca per partire davvero

Nonostante l’approvazione della legge, la telecertificazione non è ancora operativa. Per diventare applicabile serve un Accordo in Conferenza Stato-Regioni, chiamato a definire criteri, casi ammessi e modalità pratiche di utilizzo.

In assenza di questa intesa, la norma resta sospesa. È un passaggio centrale, perché dovrà chiarire quando la televisita è appropriata, quali patologie possono essere certificate a distanza e quali strumenti tecnologici dovranno essere utilizzati. Senza regole uniformi, il rischio è una applicazione disomogenea sul territorio nazionale.

I numeri Inps: certificati in aumento e sistema sotto pressione

Il contesto in cui arriva la riforma è segnato da un forte incremento delle certificazioni. Nel primo semestre del 2025, l’Inps ha registrato 16,5 milioni di certificati di malattia, con un aumento del 5% rispetto al 2024.

Il dato più rilevante riguarda la distribuzione: il 76% dei certificati proviene dal settore privato, confermando come il carico amministrativo sia concentrato soprattutto sui medici che operano in questo ambito. L’estensione della televisita viene letta anche come risposta a questa pressione crescente.

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