
Charlie Kirk, alta tensione ai funerali: cosa sta succedendo – Nonostante il calendario segni la fine di settembre, il caldo non lascia tregua a Phoenix e a tutta l’area metropolitana. Oggi, proprio sotto questo sole implacabile, si svolgeranno i funerali di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso lo scorso 10 settembre in Utah da un colpo di fucile al collo. Alle otto del mattino i termometri segnano già 26 gradi, e nelle ore successive, quando migliaia di persone affluiranno allo State Farm Stadium di Glendale, a nord di Phoenix, la colonnina salirà fino a 35. Temperature leggermente più miti rispetto ai 40 gradi che per tutta la scorsa settimana hanno reso l’aria rovente e soffocante.

Charlie Kirk, alta tensione ai funerali: cosa sta succedendo
Avvicinarsi alla sede di Turning Point USA, la no-profit fondata da Kirk nel 2012, è oggi quasi impossibile. Agenti di polizia presidiano ogni angolo e il parcheggio del prefabbricato bianco con il logo blu e rosso dell’associazione. La tensione si avverte in ogni dettaglio, anche nei gesti apparentemente semplici. Davanti all’ingresso, Samantha Redwood appoggia un palloncino con la bandiera americana accanto al memoriale improvvisato in onore dell’attivista. «Andremo al funerale, quello che è successo non ha alcun senso», racconta con la voce rotta, «ho due figli all’università che facevano parte della sezione della University of Arizona. Siamo distrutti». Attorno a lei, centinaia di messaggi, mazzi di fiori e palloncini a forma di cuore. Sul memoriale principale campeggia una foto di Kirk con la scritta: «Possa Charlie venir ricevuto tra le braccia di Gesù, il nostro salvatore».
Le autorità prevedono un’affluenza record: 100mila persone. Per questo la sicurezza è stata affidata al Secret Service, vista la presenza annunciata di figure di primo piano. A condurre la cerimonia sarà JD Vance, ma l’attenzione si concentra soprattutto sull’arrivo dell’ex presidente Donald Trump, atteso come ospite d’onore.

Preparativi sotto stretta sorveglianza
Le ore che precedono la funzione scorrono in un’atmosfera sospesa. Oltre alle transenne che delimitano l’area accessibile al pubblico e ai controlli serrati, la città sembra quasi immobilizzata da una solennità carica di tensione. Le autorità hanno predisposto lo stesso livello di sicurezza previsto per eventi come il Super Bowl o la maratona di Boston. La decisione non è casuale: negli ultimi giorni le agenzie federali hanno segnalato minacce non verificate e un aumento di episodi di violenza politica in Arizona. Solo qualche giorno fa, proprio davanti alla sede di Turning Point, era stata rinvenuta una borsa sospetta che fortunatamente non conteneva esplosivi. Venerdì, invece, un uomo armato è stato fermato mentre cercava di introdursi nello State Farm Stadium spacciandosi falsamente per agente federale. «Non credo che qualcuno possa affermare con certezza che tutto sia sicuro al 100%», ha dichiarato un portavoce del Secret Service, «ma siamo fiduciosi di stare facendo tutto il possibile per garantire che questo sia un evento il più sicuro possibile». Glendale non è nuova a prove di forza logistica: l’organizzazione del Super Bowl ha già messo alla prova la città e le sue strutture di sicurezza.
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